Emergenza inquinamento a Venafro, oggi i dati della centralina di via Campania certificano una situazione allarmante, con dieci sforamenti consecutivi del picco massimo di Pm2,5. Dal 18 novembre la centralina ha sforato il valore massimo di venti unità per millimetro cubo per ben dieci volte, con punte di 46 unità.

Il particolato, nella chimica ambientale, indica l’insieme delle sostanze sospese in aria sotto forma di aerosol atmosferico che hanno dimensioni che variano da poche unità a 100 e il PM2,5 è definito come il materiale particolato avente un diametro aerodinamico medio inferiore a 2,5 millimetri.

Quindi il PM2,5 è una frazione del particolato totale interamente contenuta nella frazione di PM10 e si parla di fibre, particelle carboniose, metalli, silice, inquinanti liquidi o solidi, presenti nell’atmosfera terrestre per cause naturali e antropiche o in luoghi di lavoro industriali.

Il particolato è l’inquinante che oggi è considerato di maggiore impatto per la salute umana nelle aree urbane, ed è composto da tutte quelle particelle solide e liquide disperse nell’atmosfera.

Nel frattempo ancora nessuna notizia della firma dell’incarico e dell’avvio dello studio epidemiologico del Cnr sull’ambiente venafrano. Su Venafro incombe anche lo spettro della Turbogas di Presenzano.

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