Il reddito degli italiani non recupera gli anni della crisi e la variazione 2016/2008 dell’andamento del reddito medio in termini reali ci dice che in 91 capoluoghi su 108 i valori reali risultano ancora inferiori al 2008.

Tiene il Nord-Est con Trieste e Belluno a +2% mentre la famiglia media paga 1.672 euro l’anno tra casa, auto e addizionali in tasse locali: in Campania mille in più rispetto alla Val d’Aosta. L’analisi del Sole 24 Ore esamina il reddito 2016 (dichiarazioni 2017) nei capoluoghi di provincia. Il valore medio dichiarato è di 25.170 euro. Lo scarto tra cima (Milano, 34mila) e fondo (Barletta, 16mila) è di 18mila euro.

E così si certifica che gli incrementi dei redditi medi dei capoluoghi sono davvero pochi: al top Trieste (+2,15%), Belluno (+2,06%), Torino (+1,24%) e Verona (+1,1%). Il balzo record dell’Aquila (+5,64%) si spiega con il fatto che l’anno su cui viene fatto il confronto è quello del terremoto.

A perderci sono molti di più e non solo al Sud: dallo scivolone di Isernia (-9,39%) a quelli di Crotone (-7,97%) e Agrigento (-7,09%), il segno meno appare in 91 capoluoghi su 108, compresi Roma (-4,809%) e Milano (-1,37%), che pure si conferma al top, con oltre 34mila euro per contribuente.

Il numero dei contribuenti non cresca da anni per mancanza di occasioni di lavoro. La scomparsa dei contribuenti, comunque, riguarda Nord e Sud senza distinzioni. Le province di Biella e Vercelli, ad esempio, seguono quella di Isernia per intensità del calo.

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