di Giovanni Minicozzi
Doveva essere una vittoria schiacciante al primo colpo quella del candidato sindaco di Isernia Gabriele Melogli e invece dovrà vedersela con Piero Castrataro al ballottaggio del 17 e 18 ottobre.
Peraltro non c’è neanche la cosiddetta “anatra zoppa” che avrebbe potuto compromettere la stabilità amministrativa in caso di vittoria del candidato concorrente. Infatti la corazzata di liste messe in campo a sostegno di Gabriele Melogli non è riuscita a “sfondare” il tetto del 50% più 1 dei votanti .
A mio parere l’aspirante Sindaco non ha responsabilità per il traguardo mancato al primo turno se non quella di essere stato sostenuto dal presidente della Regione Donato Toma e da tutta la giunta regionale. Di certo sull’obiettivo mancato ha influito anche la persistente spaccatura nel centrodestra con Fratelli d’Italia che ha sostenuto con lealtà l’altro candidato sponsorizzato da Giorgia Meloni e da alcune liste civiche, ovvero Cosmo Tedeschi.
Che succederà ora al ballottaggio?
Senza ombra di dubbio la partita è apertissima però gli elettori di Isernia hanno manifestato la volontà di cambiare con il voto espresso in favore di Piero Castrataro e questo fa pendere la bilancia verso il centrosinistra. Naturalmente molto dipenderà anche dalla scelta che faranno gli elettori di Cosmo Tedeschi ma al momento risulta difficile prevedere una sintonia elettorale con il centrodestra di Toma e dei suoi assessori.
Eclatante e paradossale, infine, il successo personale dell’assessora regionale Filomena Calenda la quale, nonostante le sue repentine giravolte attuate per conquistare con la forza del numero undici l’incarico nell’esecutivo “strappato” alla Lega e a Giorgio Marone, ha fatto incetta di preferenze.
Proprio il partito di Matteo Salvini, invece, ha dovuto registrare un flop ampiamente previsto così come prevedibile era il successo fatto registrare dai “giovanotti” della lista Volt collegata a Piero Castrataro.