di Christian Ciarlante

Il governo vuole incentivare l’uso della moneta elettronica per contrastare l’evasione fiscale. Si inizia dal primo dicembre con un rimborso del 10 per cento e fino a un massimo di 300 euro.

Ancora non è chiara la modalità del rimborso e c’è il rischio di dover fare i conti con tempi biblici. Basta osservare i meccanismi dei rimborsi operati dal fisco per comprendere che ci sarà da penare.

Una misura in aiuto dei soliti noti e che potrà premiare maggiormente i più benestanti che potranno permettersi di strisciare più volte la carta. Le classi meno abbienti, si daranno alla pazza gioia acquistando qualunque cosa con il bancomat? Non c’è da scommetterci.

Dare incentivi a chi usa moneta elettronica è una follia, costa tre miliardi di euro l’anno: sono tanti.

Il bonus befana si chiamerà adesso “super cashback” e sarà di 3000 euro l’anno. Come il cashback ordinario, sarà rimborsato ogni sei mesi. I 100 mila cittadini che useranno maggiormente la carta – quelli cioè che faranno più transazioni a prescindere dalla cifra spesa – avranno un rimborso di 3000 euro l’anno (come riporta Repubblica). Indovinate chi saranno i 100 mila cittadini che useranno maggiormente la carta?

Da premettere che il taglio alle commissioni bancarie, al momento, è ancora solo un annuncio.

50 milioni di euro in palio con la lotteria degli scontrini, solo per chi usa la moneta elettronica. I premi singoli potranno arrivare anche a 5 milioni di euro (come riporta Repubblica). Una misura già fallita in altri Paesi dov’è stata adottata, ma costa poco e dovrebbe incentivare i clienti a chiedere lo scontrino. Unica certezza, avremo a che fare con l’ennesimo carico di costi e burocrazia e all’orizzonte.

E’ noto a tutti che, se l’Agenzia dell’Entrate vuole, puo’ monitorare tutti i contribuenti e dargli il benservito se non pagano le tasse. Con un controllo incrociato dei dati, sarebbe un gioco da ragazzi scoprire grandi e piccoli evasori. Cosa ben diversa dal perseguitare chi pone in essere la famigerata evasione di necessità. Sempre da condannare, sia chiaro, ma avvolte è l’unico modo per tirare avanti.

L’Italia è diventata la terra delle tasse. La pressione fiscale è alle stelle come certifica l’ultima analisi dell’Ocse. La verità è una sola: combattere con i mezzi tradizionali l’evasione fiscale non fa bene al consenso e fa perdere voti. Meglio addolcire la pillola con misure fantasiose che avranno effetti effimeri.

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