“Raccontare e tutelare la disabilità” è stato l’argomento cardine di un seminario della formazione continua promosso ed organizzato dall’Ordine dei Giornalisti del Molise che ha visto tra i relatori il presidente del Cip Molise Donatella Perrella. Tutti gli interventi hanno sottolineato l’importanza di mettere al centro dell’informazione la persona e non la disabilità.

Il Presidente del Cip Molise, poi, si è soffermato sul rapporto tra giornalismo e sport e quanto sia fondamentale l’apporto del mondo della comunicazione alla promozione e diffusione del variegato mondo paralimpico. “Tanto è stato fatto ma molto c’è ancora da fare ma c’è stato un momento che ha funto da spartiacque nel rapporto tra giornalisti e sport paralimpico. Dopo le Olimpiadi di Londra 2012 e grazie soprattutto al supporto informativo dei giornalisti il mondo paralimpico ha avuto una vetrina importantissima tanto da vedere una netta impennata di notizie diffuse su tutti gli organi d’informazione sia online sia offline.

Da qual momento in poi tutti nel mondo sono venuti a conoscenza del nostro mondo sportivo e dei tanti talenti che hanno regalato e regalano all’Italia un numero cospicuo di medaglie d’oro. Grazie dunque alla preparazione e alla professionalità di tanti giornalisti il mondo paralimpico ha avuti gli onori della cronaca sportiva mondiale, avendo una ricaduta estremamente positiva in termini di promozione e di conoscenza – ha rimarcato la Perrella -.

Nel nostro mondo lo sport riveste un doppio ruolo: agonistico, con il preciso obiettivo di crescere atleti di interesse nazionale ed internazionale; promozionale, con il preciso intento di far uscire dall’isolamento sociale tutti coloro che per vari motivi hanno una qualche difficoltà. Per questo è necessario che anche i giornalisti abbiamo una preparazione specifica per trattare nel migliore dei modi e soprattutto con la giusta terminologia il mondo paralimpico che è composto da atleti con la A maiuscola che quotidianamente si impegnano per raggiungere risultati ragguardevoli.

E’ fondamentale raccontare le rispettive storie e vissuto di ogni atleta per comprendere meglio la loro personalità e il loro carattere, ma è altresì necessario non spettacolarizzare le loro vite – ha concluso la Perrella –“.

Stefano Venditti

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