di T.A.

L’ha asserito in tutta determinazione il prof d’Achille, presidente dell’Accademia Italiana della Crusca e docente a Roma 3, nel corso della propria lectio magistralis appena tenuta all’Unimol di Campobasso ed avente a tema la realtà e le tendenze innovative della lingua italiana. Un appuntamento, questo citato, di grossa valenza culturale e che ha dato l’opportunità a studiosi ed appassionati della nostra lingua nazionale di entrare nel merito dell’argomento, puntualmente interessante e coinvolgente ogni volta che viene affrontato e proposto. In occasione dell’incontro di Campobasso è stato ribadito a chiare lettere la rilevanza della lingua italiana contemporanea e la sua stretta dipendenza da quella ideata dal Sommo Poeta secoli addietro, nonostante il trascorrere del tempo. Nel contempo ne sono stati sottolineati sviluppi ed innovazioni nell’arco temporale di fine novecento/inizio duemila, senza comunque stravolgerne l’essenza linguistica. Né è mancato durante la lectio magistralis del Presidente dell’ Accademia della Crusca all’Unimol l’accenno al dialetto ed al suo uso nel contesto contemporaneo. Dialetto – è stato asserito – che continua a resistere ai tempi e che viene utilizzato in circostanze particolari come scrivere poesie, accennare ad usi tradizionali e per dire di espressioni tipiche. Lingua italiana quindi bella viva e vegeta, con soddisfazioni unanimi di linguisti e studiosi.

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