di Christian Ciarlante

Tasse alle stelle, adempimenti burocratici asfissianti, affitti che strozzano e concorrenza dei centri commerciali. Quello che accade non è questione di orari, saldi, giorno o stagione, il problema è che il povero commerciante non ce la fa più, a tutto c’è un limite.

Passare le giornate con le braccia conserte, in attesa che un cliente faccia capolino nel negozio, non è il massimo per chi ha un’attività commerciale. Meglio chiudere e gettare la spugna, game over, è stato bello finché possibile. Quando si arriva a questo punto è inevitabile prendere decisioni drastiche per evitare di finire sommersi dai debiti. C’è chi ha rischiato anche di finire nelle rete dei ‘cravattari’ per salvare il salvabile.

Ad Isernia continua l’emorragia di attività commerciali che chiudono, su corso Garibaldi spuntano ancora come funghi cartelli con la scritta “vendesi” o “affittasi”. Non si può fare a meno di notare, per l’ennesima volta, il triste epilogo di un corso che una volta era un gioiellino. La crisi economica non ha fatto che accentuare una situazione resa già critica dallo calo demografico di una città che non arriva a 20mila abitanti. In questa situazione, le famiglie dei commercianti hanno resistito spesso con il capitale, il cosiddetto fieno in cascina, ma oggi è finito anche quello.

Il commercio muore nell’indifferenza generale della politica. In questa città, il semaforo, è perennemente fisso sulla luce rossa, in attesa che scatti il verde. Arrivano i fondi dallo Stato centrale, arrivano i fondi dalla Regione, ma non si muove nulla. Siamo ancora in attesa dell’apertura di cantieri che al momento sono in letargo. Tutto si perde nelle pastoie burocratiche, nell’incompetenza di assessori e dirigenti, in progetti realizzati alla meno peggio, in corsi e ricorsi e in beghe interne ai partiti.

Nel frattempo gli anni passano inesorabili senza aver concluso nulla. Al Comune di Isernia, in questi giorni, si discute solo della spartizione di poltrone e della lista da presentare alle provinciali. La Provincia non è chiaro di cosa si occupi, visto che da Roma non arrivano più denari, ma a breve verrà eletto un nuovo Consiglio per la gioia di chi aspira ad occupare un altro ruolo di potere. In Regione, si discute dei problemi interni alla Lega e dell’incompetenza di Mazzuto.

In tutto questo ginepraio di cose letteralmente inutili, chi si sta occupando dei problemi degli isernini e dei molisani? Sarebbe bello saperlo.

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