Il governatore Toma non avrà digerito le critiche fattegli da Iorio durante il Consiglio regionale. L’argomento principe è la sanità.
La chiusura dell’emodinamica a Isernia che allunga i tempi della cura di un infarto a causa del trasferimento all’ospedale di Campobasso, la chiusura del punto nascita a Termoli e, soprattutto, l’assenza di una rete per l’emergenza in regione in caso di ictus emorragico ha scatenato la furia di un Michele Iorio mai visto così prima d’ora. Se non durante la pandemia quando chiedeva di trasformare in centro Covid regionale l’ospedale di Larino liberando i nosocomi di Termoli, Isernia e Campobasso. All’epoca, un po’ come oggi, a fare da spalla al niet di Toma ci furono i cinquestelle che, per definizione, evidentemente non approvano le buone idee. Così ad oggi il Molise si ritrova ancora senza un centro Covid e con un ospedale Cardarelli di Campobasso che, a seconda dei periodi, apre e chiude alla cura delle patologie in base ai pazienti covid ricoverati.
Oggi il tema è la sanità e in particolare l’atto che programma i servizi sul territorio. L’atto di chiama POS. E quello firmato da Toma mette “a rischio vita i molisani” dice Iorio. Greco, dal canto suo, si limita ad ingraziarsi il governatore che ha pubblicato il POS già inviato a Roma per l’approvazione. Così in aula, mentre Iorio sbotta e in un discorso spiega ai colleghi quali saranno le conseguenze di ciò che Toma ha scritto, Greco chiede un Consiglio monotematico. “Faremo solo chiacchiere” replica Iorio. Questo atto va bloccato. Greco li per li non avrà capito che il compito di criticare ed evidenziare le negatività di un atto del governatore spetterebbe all’opposizione che, vuoi per incompetenza politica vuoi per fare di nuovo da spalla al presidente, rinuncia alle critiche aspre in aula per passare al solito post su facebook dove dice tutto e il contrario di tutto. Stile Toma, insomma. Ed è proprio Toma a riprendere le parole di Greco definendo Iorio come colui che ha “sfasciato la sanità molisana”.
Stavolta l’ex presidente non lascia correre e in un post accomuna Toma a Greco. Sotto lo slogan delle tre “C” (competenza, capacità, concretezza) quasi a voler inviare un messaggio agli interessati, usa la piattaforma virtuale per replicare.

“Toma e Greco iniziano ad apparire due facce della stessa medaglia. Non capisco se ad infastidirli è stato il mio commento al POS oppure il fatto di aver dichiarato che sulla sanità questo presidente sta sbagliando tutto e merita di andare a casa” scrive nel post. Pubblicando anche una foto in cui parla chiaro.

“quando io ero presidente i servizi – sanitari ndr – funzionavano, gli ospedali erano aperti e i molisani non dovevano andare a curarsi fuori regione. Oggi con Toma se hai un ictus, prima che l’ambulanza arrivi a Pescara o a Napoli, si rischia di morire”.
Intanto si continua a parlare mozione di sfiducia. Iorio afferma che è pronto a firmarla, come già fece nel 2021. Ma cosa faranno tutti gli altri? PD e 5stelle non sono pronti a tornare al voto. Non sanno se potranno allearsi, non hanno ancora la più pallida idea di chi debba essere il candidato presidente. Nel centrodestra la situazione è altrettanto imbarazzante con tutte le ambizioni di quanti puntano a sostituire Toma.
Ma quelle tre “C” di Iorio lanciano quasi un messaggio a tutti: se si vuole salvare il Molise occorrono competenza, capacità e concretezza.
Quanti di loro possiedono questi requisiti?

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