Sul tavolo del Ministero erano arrivati due progetti: uno del commissario Giustini, che prevedeva la trasformazione dell’ospedale di Larino in centro Covid. L’altro, quello dei vertici Asrem e del dg Salute, quindi della Regione, che puntava all’ospedale ‘Cardarelli’ di Campobasso.

Nessuno dei due ospedali, ‘Cardarelli’ e ‘Vietri’, sarà centro Covid. Al Ministero della Salute, che avrebbe bocciato entrambi i progetti non ritenendoli adeguati alle esigenze del Molise, tra venerdì e sabato scorsi ne è stato inviato un terzo su cui hanno trovato l’intesa tutti i principali responsabili della sanità in Molise.

Il Ministero avrebbe azzerato le pretese e ha fatto prevalere il buonsenso. Ovviamente manca ancora l’ufficialità, ma dalle prime dichiarazioni del governatore Toma, sembra che i giochi siano chiusi.

Il piano di rete Covid ospedaliera dovrebbe prevedere l’equa distribuzione dei posti letto, per la cura dei pazienti, tra i tre principali ospedali molisani: il ‘Cardarelli’ di Campobasso, il San Timoteo di Termoli e il Veneziale di Isernia. In questo modo ci sarà una copertura dell’intera regione in caso di emergenza.

Nel dettaglio, le nuove normative prevedono: 14 posti letto in più per le terapie intensive, 21 in più per la sub intensiva, con un implemento in caso di emergenza.

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