I ‘cespugli’del centro-destra minacciano di sbattere la porta e abbandonare la coalizione. Il tempo è scaduto, o si da il via libera a Vincenzo Di Giacomo oppure salta il banco. In una nota firmata dai cosiddetti ‘cespugli’ arriva un ennesimo ultimatum al centro-destra.

“L’apertura della campagna elettorale, – si legge nel documento – che ha visto impegnati in questi giorni i candidati della coalizione di centro-destra molisana, è stata caratterizzata soprattutto dallo sforzo compiuto dagli stessi candidati di offrire un’immagine nitida, di coesione, compattezza ed unità tra i vari partiti che la costituiscono e soprattutto tra gli stessi candidati.

A guardar bene, non possiamo non evidenziare che unità e compattezza mentre vengono dichiarate con forza e convinzione, sono di fatto minate alla base da taluni comportamenti, all’interno della coalizione, che, seppur residuali, finiscono per ostacolare pericolosamente l’azione politica ed elettorale del centro-destra.

La questione non è di poco conto, in quanto qui si tratta di capire se il centro-destra che stiamo osservando in questo inizio di campagna elettorale, sia effettivamente impegnato a rappresentare il proprio progetto di “governo”, in un contesto di valutazione complessiva dell’attività politica, nazionale e regionale, oppure, se prevalga al proprio interno la difesa delle posizioni ed aspirazioni individuali, contraddicendo quanto si continua a dichiarare, annullando di fatto ogni effettivo interesse per le strategie e i contenuti propri dell’area politica di appartenenza.

Abbiamo già sollecitato, finora purtroppo inutilmente, un costruttivo momento di confronto all’interno della coalizione, in quanto riteniamo che si stia commettendo un grave e, nel contempo, grossolano errore nel voler rinviare le decisioni che riguardano le ormai imminenti elezioni regionali a dopo lo svolgimento delle elezioni politiche. È un fatto decisamente incomprensibile, un’assurdità.

C’è chi sostiene che ora tutti dovrebbero essere impegnati e concentrati esclusivamente sulle elezioni politiche, rinviando al dopo voto la questione relativa all’elezione del Presidente della Regione Molise e al rinnovo del Consiglio regionale. Tuttavia chi sostiene tale tesi, ignora o forse, ancor peggio, da scarsa importanza al fatto che, operando in questo modo, saremmo inevitabilmente costretti a dover individuare un candidato Presidente in meno di due settimane, senza considerare il tempo necessario per l’espletamento delle conseguenti procedure, connesse alla preparazione della documentazione inerente alla presentazione delle liste.

Ma, soprattutto, non possiamo non chiederci come si può pensare di definire e condividere, in tempi così ristretti, un programma politico credibile, in grado di sollecitare e sostenete una ripresa economica e sociale della nostra regione. Ci chiediamo, allora, come si possa pensare di costruire le liste in 15 giorni? Sempre che ci sia la capacità di trovare in un solo giorno l’intesa sul nome del candidato alla carica di Presidente.

E allora ci chiediamo: è realisticamente ipotizzabile, e soprattutto serio, pensare di individuare in un solo giorno il nome del candidato alla carica di Presidente? Quest’ultimo aspetto merita una maggiore riflessione: nell’ultimo sondaggio ufficiale, pubblicato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, tra tutti i nominativi, dei possibili candidati a Presidente della Regione Molise, risulta primo, nel gradimento degli elettori molisani, quello del dott. Vincenzo Di Giacomo, sulla cui candidatura alla guida del centro-destra molisano si sono già registrate ampie convergenze delle componenti politiche della coalizione.

Allora perché tergiversare ulteriormente sull’investitura e non dare certezze e chiarezza ai molisani? Eppure il medesimo sondaggio dovrebbe richiamare al senso di responsabilità, anche in considerazione del non trascurabile consenso registrato nei confronti dell’esponente del M5S. Si vuole forse offrire un aiuto al M5S? A chi giova tutto questo? È certamente utile ricordare che nel 2013 il centro-destra ha già pagato con una sconfitta, alle elezioni regionali, una divisione che fu determinata proprio dai metodi prevaricanti con cui si giunse alla designazione del candidato presidente; una divisione che ebbe come conseguenza la perdita di una parte consistente di partiti e movimenti, che pure facevano parte inizialmente di quella alleanza che con loro perse circa 25/mila voti.

Noi già abbiamo testimoniato che siamo pronti a scommettere su un centro-destra capace di ritornare alla vittoria elettorale, per dare al Molise un Governo migliore, e siamo pronti anche ad accettare la sconfitta, se così volesse il popolo molisano, ma avendo la certezza che tutta la coalizione abbia condiviso metodi, strategie e contenuti, conducendo in assoluta condivisione di intenti la propria battaglia politica ed elettorale.

Invochiamo, pertanto, per l’ultima volta quell’imminente riunione, non più procrastinabile, del tavolo di concertazione del centro-destra, da tempo sollecitata e, per tutte le ragioni fin qui espresse, chiediamo ai vertici del centro-destra di convocarla entro e non oltre giovedì 15 febbraio.

Se anche questo ultimo nostro tentativo, di voler definire un percorso politico condiviso ed unitario per tutti i livelli di competizione, dovesse fallire per cui non vorremmo che la “partita” si stesse giocando su altri tavoli, diversi da quello che noi riteniamo legittimato a farlo, siamo pronti a svolgere l’attività politica ed elettorale in piena autonomia”.

UDC – Teresio Di Pietrro
POPOLARI per l’ITALIA – Vincenzo Niro
ALLEANZA PER IL FUTURO – Giovancarmine Mancini
SOVRANISTI – Carlo Perrella
IDEA Maurizio Tiberio e Rosario De Matteis
Il Molise che Vorrei – Salvatore Micone
Il Guerriero Sannita – Giovanni Muccio
CRISTIANI POPOLARI – Beniamino Bucchicco

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