Micaela Fanelli

di Redazione

La consigliera regionale del Pd Micaela Fanelli in una nota evidenzia i vizi sia formali che sostanziali sull’assegnazione di fondi statali (relativi allo stanziamento della legge di Bilancio statale del 2019) destinati ad investimenti per la realizzazione di opere pubbliche nei comuni della regione Molise.  “La delibera della Giunta regionale 55/2024, con la quale sono stati assegnati 5 milioni di euro per finanziare opere pubbliche nei comuni molisani, oggetto di una specifica interrogazione del Gruppo Consiliare del Partito Democratico, più passa il tempo, più si rivela un pozzo senza fondo di scoperte negative dal punto di vista della legittimità amministrativa” – si legge nella nota – in particolare, da uno studio più approfondito, si rilevano una serie di vizi che ne comportano la assoluta nullità, in questo modo non potendo dispiegare i propri effetti nei confronti dei beneficiari. Ragion per cui, la Giunta dovrebbe azzerarla con procedimento di autotutela e procedere ad un diverso deliberato. I vizi fondamentali sono di ordine sia formale che sostanziale. Innanzitutto, sembra non essere presente il Codice Unico di Progetto (CUP) degli interventi, che la delibera Cipe numero 63 del 26 novembre 2020 prevede come requisito indispensabile e necessario, a pena di nullità. Nella delibera 55/24 è testualmente scritto: “Gli interventi individuati sono corredati dai relativi CUP che verranno trasmessi unitamente al presente atto a cura del Servizio Gabinetto della Presidenza della Giunta Regionale”. Ma all’interno dell’atto non si rilevano (mentre erano riportati nella delibera 375/2022 per l’annualità 2023) e non sono presenti nemmeno in forma di allegato nella pubblicazione sull’albo pretorio. Non è però sufficiente, perché esistono degli aspetti ancora più gravi. Come la errata classificazione, in base alle linee guida strategiche settoriali di Cassa Depositi e Prestiti, delle chiese come infrastrutture sociali, sulla quale esiste anche giurisprudenza consolidata, così come le parrocchie, che non vengono più considerate come enti pubblici ma di diritto privato. Questo significa che non sono più finanziabili direttamente come lo erano in passato e come invece ha fatto la Giunta Roberti. Ancora peggio, la delibera di Giunta finanzia quattro parrocchie direttamente, mentre per un’altra si assegnano i fondi al Comune di Vastogirardi perché esegua l’intervento su una chiesa. Un’operazione assolutamente illegittima perché il Municipio ottiene il finanziamento per intervenire su un bene privato. E per legge, non si può fare. Nessuno è contro il finanziamento delle strutture di proprietà della Chiesa, sia ben inteso, ma se si vuole intervenire in questa direzione, allora vanno rispettate le procedure di legge. E quella utilizzata dalla Giunta Roberti non lo è. Per cui, onde evitare inutili contenziosi, la Giunta regionale dovrebbe procedere in autotutela con la dichiarazione di nullità della delibera 55/24 e adottare una nuova deliberazione. Magari, è il nostro suggerimento, emanando un avviso pubblico per tutti i comuni, sorretto da criteri di selezione coerenti e secondo legge, in modo tale da evitare illegittime differenziazioni e soprattutto lunghi e costosi procedimenti giudiziari, anche e soprattutto della Corte dei Conti, che impedirebbero di utilizzare nell’immediato i 5 milioni di euro a disposizione. Ma la cosa più triste e preoccupante di tutte è avere, giorno dopo giorno, contezza dell’inadeguatezza amministrativa e politica di questa Giunta che, al pari e forse peggio della precedente, distrugge tutto quello che tocca. Capace solo di alzare indiscriminatamente le tasse a tutti i molisani, senza essere riuscita finora a  mettere a terra nemmeno un euro, senza visione, senza programmazione, disposta però a sacrificare il futuro del Molise con l’autonomia differenziata”.

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