di T.A.

LA DENUNCIA DI FUTUROMOLISE CONDIVISA DALL’OPINIONE PUBBLICA LOCALE

FuturoMolise ne ha appena scritto ed immediate, nonché numerose, sono state le condivisioni dei venafrani circa l’urgenza del restauro della “lunetta” raffigurante i Santi Martiri di Venafro Nicandro, Marciano e Daria sul portone d’ingresso della Basilica cittadina. In effetti l’opera pittorica, come rimarcato nell’articolo citato, si presenta abbondantemente scolorita e sbiadita sotto l’imperversare degli agenti atmosferici, essendo situata all’esterno del luogo di culto e senza protezione alcuna (basterebbe un vetro per garantirne la migliore conservazione). E così i venafrani, che non le mandano mai a dire …, non hanno indugiato a farsi sentire. ’’Si è fatto benissimo a riportare in cronaca la cosa -affermano diversi residenti del centro storico cittadino- perché testimonia purtroppo la disattenzione di istituzioni pubbliche e persone preposte verso determinati valori storici, sociali e di fede della nostra città. Certo, siamo tutti devotissimi a Venafro in specie verso i Santi Martiri, i nostri Protettori, poi però permettiamo a cuor leggero che la storica “lunetta” che li raffigura all’ingresso della Basilica si scolori e si deteriori senza preoccuparsi d’intervenire con apposito restauro !”. L’esternazione, tipica di quanti non le mandano a dire, prosegue “senza peli sulla lingua” : “L’importante è che alle h 20.00 del 18 giugno per la solenne processione conclusiva delle festività patronali si è tutti lì, sul piazzale della Basilica, impettiti e pronti a farsi ammirare ! No, la fede è tutt’altro, compreso il portare rispetto verso la storia e la cultura popolare, anche attraverso la migliore tenuta e conservazione delle immagini della fede cittadina, e la lunetta della Basilica rientra a pieno titolo tra queste ! Perciò si restauri nel breve la storica lunetta coi Santi Martiri, rimediando all’evidente leggerezza in essere !”.

Articolo precedentePiano Trasporti, M5S: “Tagli e sperpero di danaro pubblico, il Molise torna al Medioevo”
Articolo successivoIl Comitato SS. Rosario continua la battaglia sull’Ospedale di Venafro