di Kentucky Fried Chicken

Parte con quattro assessori l’amministrazione comunale di Isernia targata Piero Castrataro: due eletti (Vinci e Iannone) e due esterni (Ruggero e De Martino).

Ecco le deleghe assegnate:

Federica Vinci, prima eletta della lista Volt sarà vicesindaco e seguirà le deleghe alle politiche comunitarie, alle politiche giovanili, al turismo e al marketing territoriale.

Leda Ruggero si occuperà di politiche sociali, istruzione, politiche educative, servizi per l’infanzia, pari opportunità.

Angelo Iannone, secondo eletto nella lista Isernia Futura, Bilancio, finanze e tributi.

Luca De Martino infine si vede assegnate le deleghe alla cultura, alla pianificazione eventi e manifestazioni, ed ai rapporti con la pro loco.

Grandi esclusi, almeno per ora, sono il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle. Il PD deve risolvere le faide interne che vedono contrapporsi gli interessi personali di Maria Teresa D’Achille e Sergio Sardelli, a quelli di Ovidio Bontempo, considerato un ‘nemico’ in casa. Mentre per i pentastellati il problema è forse legato alle competenze, con Elvira Barone pronta a pretendere la delega all’ambiente ma con Vittorio Monaco che non vuole lasciarsi scappare l’occasione di ricoprire un ruolo in giunta.

Ma la sorpresa più grande è sulla scelta degli assessori esterni. Leda Ruggero è molto stimata in città, ma le sue competenze rispetto alle deleghe assegnatele non sembrano essere così esclusive da non essere individuate in altri eletti (o anche solo candidati) delle liste che hanno sostenuto il Sindaco Castrataro.

Ancora meno chiara è la nomina di un assessore esterno con deleghe alla cultura e agli eventi. Non conosciamo il curriculum di Luca De Martino (ne attenderemo la pubblicazione per valutarlo), ma non ci risulta essersi particolarmente distinto in questi ambiti di competenza (sappiamo solo che aveva un qualche ruolo nell’organizzazione “ilcasostanzino entertainment”), così come ci sembra una forzatura non essere riusciti ad individuare tra gli eletti nessuno che potesse ricoprire lo stesso ruolo con competenza e capacità. Umberto Di Giacomo, Marilena Ferrante, Alberto Gentile, sono solo alcuni dei nomi che, probabilmente, avrebbero potuto ambire a gestire la delega alla cultura senza dover ricorrere ad un esterno. Questa scelta ci appare come un cadeau impacchettato male, e di norma i pacchi incartati in malo modo non contengono belle sorprese.

La speranza è che, almeno gli esterni, rinuncino all’indennità di carica ma ci crediamo poco.

Pur manifestando le nostre perplessità, non vogliamo però partire prevenuti e attendiamo speranzosi il primo scoglio che detterà la linea all’operato della giunta di centrosinistra, ossia la variazione al bilancio che garantirà operatività agli assessori e, essendo la scadenza per la variazione fissata al 30 novembre, i riflettori saranno puntati maggiormente sull’assessore De Martino in vista delle festività natalizie.

Intanto, forse sollecitato anche dalla nomina in giunta della nipote Leda, Gabriele Melogli pare intenzionato a non dimettersi e a ottemperare ai suoi doveri di consigliere di minoranza.

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