di T.A.

NEL 1979, ANNO D’INIZIO, VOTO’ IN ITALIA L’85,7 %, SABATO E DOMENICA SCORSI APPENA IL 49,7 % 

In 35 anni di voto europeo -s’iniziò  nel 1979- si è passati in Italia ad una percentuale di votanti per l’assemblea continentale praticamente dimezzata rispetto all’inizio, a conferma della sostanziale lontananza e disaffezione italica dalle vicende politiche del Vecchio Continente, progressivamente allontanatosi -emerge evidente dai dati in tema, dei quali subito dopo si dirà- dalle aspettative della nostra nazione. In effetti, come si può facilmente constatare dal quadro numerico allegato, gl’italiani che nel 1979 si votarono a votare per l’assemblea europea furono l’85,7 %, praticamente una massa considerevole che credeva appunto nel futuro continentale. Quindi, a seguire, l’82, 5% nell’84, ancora di meno nell’89 (81,1 %), nel ’94 la percentuale di votanti fu del 73, 6 %, nel 2004 del 71,7 % (una leggera ripresa), ma nel 2009 si tornò a scendere al 66,5 %, per toccare nel 2014 il 57,2 %. La volta precedente, nel 2019, si arrivò al 54,5 % di percentuale votanti, mentre nell’ultimo weekend gl’italiani entrati in cabina per esprimere il voto europeo sono stati appena il 49,7 % degli aventi diritto. Emorragia cioè inarrestabile e discesa netta di interessi e votanti, quale desolante conferma dell’Idea Europea che arretra a livello di opinione pubblica italiana piuttosto che progredire. Una constatazione indubbiamente pesante !

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