Ritorno alle Radici: Il Progetto “Ritorno in Molise” per Valorizzare la Comunità Molisana nel Mondo

Le comunità molisane sparse nel mondo sono più del doppio rispetto a quelle che risiedono all’interno dei confini regionali. Con una diaspora che affonda le radici principalmente in America, in paesi come Canada, Stati Uniti e Argentina, ma anche in Australia, il Molise si trova di fronte a una risorsa preziosa e ancora poco sfruttata. Si stima che gli italiani iscritti all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) siano circa sei milioni e mezzo, ma il numero totale degli italo-discendenti e degli oriundi potrebbe superare gli ottanta milioni. Un capitale umano che potrebbe diventare una leva economica, culturale e turistica fondamentale per la regione.

Nel corso di una conferenza internazionale organizzata a Campobasso dalla Confederazione degli Italiani nel Mondo, si è discusso proprio di come valorizzare questo legame profondo tra il Molise e i suoi figli all’estero. L’incontro ha visto la partecipazione di esperti e rappresentanti di diverse comunità molisane nel mondo, con l’obiettivo di sviluppare nuove iniziative che possano rafforzare il legame con la madrepatria, soprattutto attraverso il turismo delle radici.

Un Turismo delle Radici per Il “Ritorno in Molise”

Uno dei progetti più innovativi presentati durante la conferenza è stato proprio il progetto “Ritorno in Molise”, promosso dalla Confederazione degli Italiani nel Mondo in collaborazione con la cooperativa Regeneration. L’iniziativa punta a riportare in Molise non solo i molisani di origine, ma anche le nuove generazioni di italo-discendenti, in cerca di un contatto con la terra dei loro antenati.

L’idea di base è quella di creare percorsi turistici che permettano ai discendenti di molisani di tutto il mondo di rivivere la storia della loro famiglia e scoprire le tradizioni, i luoghi e i paesaggi che hanno contribuito a definire la loro identità culturale. Si tratta di un’opportunità non solo per i turisti, ma anche per la regione, che potrebbe beneficiare di un incremento significativo del flusso turistico e di un rinnovato interesse per il suo patrimonio culturale.

Una Risorsa per l’Economia e la Cultura Molisana

L’aspetto economico del progetto è altrettanto rilevante. Il turismo delle radici rappresenta una fetta di mercato in crescita, che può contribuire in modo concreto al rilancio dell’economia locale. Non solo in termini di accoglienza, ma anche attraverso il coinvolgimento delle piccole e medie imprese locali, dei ristoratori, degli artigiani e dei produttori di beni tipici. La riscoperta dei luoghi, dei prodotti e delle tradizioni molisane può diventare una risorsa economica strategica, capace di attrarre visitatori da tutto il mondo, che, oltre a scoprire il Molise, contribuiranno con il loro ritorno alla rinascita delle economie locali.

Inoltre, il “Ritorno in Molise” non riguarda solo l’aspetto turistico, ma si configura come un progetto culturale di grande valore. Gli italo-discendenti, infatti, sono portatori di una memoria storica che affonda le radici in un passato ricco di storie di emigrazione e speranza. Valorizzare questo legame significa non solo attrarre turisti, ma anche mantenere vivo un legame tra il passato e il presente, preservando le tradizioni e le testimonianze di una storia che è parte integrante del patrimonio immateriale della regione.

Un Legame che Non Si Spezza

Il Molise, con i suoi paesaggi incantevoli, la sua cucina tradizionale e i suoi borghi ricchi di storia, ha tanto da offrire a chi cerca un contatto con le proprie origini. Il progetto “Ritorno in Molise” vuole essere il ponte che collega la regione alla sua diaspora, riunendo le generazioni di molisani all’estero con quella che è la loro terra d’origine.

Questa iniziativa rappresenta dunque un’opportunità unica, capace di rinnovare e rinvigorire l’identità culturale del Molise, ma anche di attrarre investimenti e rafforzare la comunità molisana nel mondo, creando un circolo virtuoso che, attraverso il turismo delle radici, può portare benefici duraturi e tangibili per la regione.

REDAZIONE

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