di T.A.

“ L’Amministrazione Comunale di Lesina, la locale Parrocchia dell’Annunziata, il “Centro Studi per il Medioevo di Capitanata e Mezzogiorno d’Italia” ed il Comitato lesinese per le Festività Patronali 2024, hanno organizzato, sabato 1° giugno scorso nell’Audiutorum comunale di Via M. Biscotti della bella città lacuale, la cerimonia di presentazione delle ultime “Note inedite sui Santi Martiri Larinesi” di Giuseppe Mammarella, Direttore dell’Archivio Storico Diocesano di Termoli-Larino. La manifestazione, che ha destato grande interesse, ha avuto inizio con i saluti del Sindaco di Lesina Primiano Leonardo Di Mauro, dell’Assessore alla Cultura Alessandra Marta Matarante, del Parroco don Luca Di Domenico e del Presidente del Comitato Feste Patronali lesinesi Annalisa Panunzio. Subito dopo, per ringraziare della calorosa accoglienza, sono intervenuti i rappresentanti della nutrita delegazione larinese: Pasquale Gioia, Presidente del Lions Club; Aristide Vitiello, del “Gruppo Animatori Centro Storico” e Graziella Vizzarri per conto dell’Amministrazione Comunale frentana (assente a causa di un imprevisto l’Assessore alla Cultura Iolanda Giusti). Prima di proseguire è opportuno ricordare che i primi due Santi Martiri Larinesi Primiano e Firmiano (con San Casto Compatroni di Larino e dell’intera diocesi), a partire dalla metà del IX secolo, sono Patroni principali di Lesina. I lavori sono entrati nel vivo con la brillante relazione di Salvatore Primiano Cavallo, noto Studioso di Storia locale e componente del “Centro Studi per il Medioevo di Capitanata e Mezzogiorno d’Italia”, che ha illustrato l’interesse oggi rivolto agli antichi testi apocrifi, rammentando, poi, le varie vicende legate alla traslazione da Larino a Lesina dei resti mortali dei primi due Martiri Larinesi ed alla conseguente elevazione dei due Santi a Patroni della bella città pugliese. Salvatore Primiano Cavallo ha successivamente posto in evidenza l’importanza dell’ultima pubblicazione di Giuseppe Mammarella, che offre novità assolute con l’inedito manoscritto dell’XI o XII secolo legato ai Martiri Larinesi, a noi pervenuto in copia settecentesca. La conclusione è stata dell’Autore Giuseppe Mammarella che si è soffermato su due aspetti che lo hanno spinto ad interessarsi nuovamente dei tre illustri figli dell’antico capoluogo frentano con una apposita pubblicazione. Il primo è legato al “Passionario” dell’XI o XII, rinvenuto di recente nell’Archivio Storico Diocesano presso cui opera quotidianamente, mai preso in considerazione finora. L’altro riguarda le inedite informazioni sui resti mortali di San Casto, contenute in un prezioso registro comprendente tre inventari rilegati dei beni appartenenti alla “Chiesa Cattedrale di Larino”, in buona parte fortunatamente recuperato dal suo pessimo stato di conservazione a seguito dell’accurato recente restauro. Le novità più interessanti sono legate proprio al manoscritto dell’XI o XII secolo, esaminato con cura grazie alla rigorosa traduzione dal latino eseguita da Padre Luigi Capozzo, dell’Ordine degli Scolopi, di stanza a Roma. Giuseppe Mammarella ha ricavato proprio da questo manoscritto molteplici notizie, alcune di esse radicate nella memoria popolare per le quali, però, si ignorava completamente la fonte. Tra queste il martirio di Primiano e Firmiano fissato “alle idi di maggio” corrispondente, come è noto, al 15 maggio, giorno in cui, da tempo immemorabile si celebra la loro festa. Il “dies natalis” di Casto, invece, nel manoscritto è posto “al quattordicesimo giorno, che è il quarto prima delle Calende di giugno” (il 29 maggio). Nel manoscritto i tre Martiri Larinesi risultano fratelli di sangue ed è specificato il significato dei loro nomi, di origine latina: Primiano, che indica il figlio primogenito; Firmiano, che denota fermezza e stabilità nella fede; Casto che rivela l’illibatezza dell’animo. C’è poi la presunta fondazione, a metà III secolo, della Chiesa (sede vescovile) in Larino a loro associata. Vanno rilevati, ha fatto notare sempre Giuseppe Mammarella, i riferimenti ad almeno due credenze tradizionali, fermate nel documento in questione ed ancora oggi radicate nella memoria popolare. La prima concerne la nota espressione, attribuita al primo dei tre Martiri Larinesi, del seguente tenore: “Gente pessima di Larino…”; la stessa, in buona sostanza, trova riscontro nel passaggio “a Larino dove c’erano uomini molto perfidi e senza alcuna pietà”. L’altra è quella legata alle belve feroci che si sarebbero rifiutate di sbranare Primiano, Firmiano e Casto. Nel manoscritto è rammentato come segue: “…comandò che essi fossero messi davanti a ferocissimi leoni, i cui ruggiti erano intollerabili; allora i leoni nascondendo la ferocia, e divenuti miti leccavano il loro sudore…”Al termine, Giuseppe Mammarella ha donato al Sindaco Di Mauro, all’Assessore Matarante, al Parroco Di Domenico ed alla Presidente Panunzio diverse sue precedenti pubblicazioni legate ai Martiri Larinesi, con un DVD realizzato nel 2019 in occasione delle solenni celebrazioni del Settino Centenario della inaugurazione, nella forma attuale, della monumentale basilica cattedrale frentana.    

Articolo precedentePOSTE ITALIANE: ANCHE IN MOLISE CON IL SERVIZIO “SEGUIMI” LA CORRISPONDENZA SI SPOSTA CON TE
Articolo successivoCAMPOBASSO. SEA SPA: INIZIO LAVORI PER LA NUOVA ECOSTAZIONE IN CORSO MAZZINI