La vice presidente del Consiglio regionale del Molise, già sindaca di Pozzilli, è pronta a correre alle prossime elezioni comunali come consigliere per dare man forte alla lista da lei sostenuta.
Un curriculum, quello della Passarelli, di tutto rispetto:
sindaco del Comune di Pozzilli per 10 anni.;
dal 1988 dipendente dell’istituto IRCSS Neuromed  di proprietà dell’europarlamentare Aldo Patriciello come responsabile di segreteria;
da novembre 2015 Commissario del Consorzio Industriale di Isernia-Venafro fino alle elezioni regionali che l’hanno vista arrivare prima proprio nella lista dell’europarlamentare Patriciello oggi in quota Lega;
Già Consigliere al Consorzio di Bonifica di Venafro eletta nella terza fascia con 51 voti ottenuti tra Enti Locali, grandi proprietari terrieri, esponenti delle attività produttive. Si tratta dello stesso ente che qualche mese dopo l’ingresso della Passarelli nella politica regionale ha assunto il figlio della stessa per chiamata diretta a tempo indeterminato.
Nel 2001 imputata, dopo indagini partite nel 1999, per truffa aggravata in concorso con l’ex marito presso il Tribunale di Isernia che, con sentenza numero 187 ha pronunciato sentenza di patteggiamento. Secondo quanto emerge dagli atti, l’ex consorte della Passarelli all’epoca dei fatti amministratore unico della Gesti Service s.r.l. , chiede un prestito alla Banca Popolare di Ancona per un importo di 150 milioni delle vecchie lire. Fornisce, in garanzia di tale affidamento bancario, un libretto al portatore di 145 milioni di lire emesso dalla Banca di Roma intestato alla consorte Passarelli Stefania emesso dalla Banca di Roma il 12 maggio 1995 e scadente il 15 novembre 1996. Peccato però che poco più di un mese dall’emissione del libretto, ossia il 21 giugno 1995, presso la stazione dei Carabinieri di Filignano il padre della Passarelli sporge denuncia per lo smarrimento del libretto del valore di 145 milioni di lire ottenendo un  duplicato dello stesso libretto con la conseguente estinzione di quello smarrito.
Il fatto di aver dato come garanzia del prestito un libretto non più esistente, indusse in errore i funzionari della filiale della Banca Popolare di Ancona di Venafro che avevano concesso il fido di 150 milioni alla Gesti Service s.r.l. proprio in forza della presenza di un certificato di deposito al portatore del valore di 145 milioni di lire.
La Banca, a causa del danno patrimoniale di 107 milioni subìto, denuncia il marito e la stessa Stefania Passarelli per truffa aggravata e concorso in truffa aggravata. Con decreto del 30 settembre 1999 i coniugi vengono citati a giudizio per rispondere dei reati contestati.
I due però preferiscono evitare il processo e patteggiano una pena di due mesi e 20 giorni di reclusione e una multa di 400mila lire ciascuno.
Nel 2023 Stefania Passarelli viene eletta con 3.151 voti consigliere regionale del Molise nella lista legata all’europarlamentare di Pozzilli, “Il Molise che vogliamo”, movimento politico nato il 13 aprile 2023 e presieduto da Claudio Pian, collaboratore di Aldo Patriciello e oggi assunto nella segreteria politica del presidente della Regione Molise.

redazione

Articolo precedenteIL PARCO DELL’OLIVO DI VENAFRO E LA FONDAZIONE MARIO LEPORE PRESENTANO L’EDIZIONE 2024 de “LA PASSIONE VIVENTE”.
Articolo successivoBUONA PASQUA DA FUTURO MOLISE!