“Necessario sbloccare situazione di stallo. Il ministro convochi subito tutte le parti in causa”.

Il presidente dell’Italia dei Valori, on. Antonio Di Pietro, ha depositato un’interrogazione al ministro del lavoro e delle politiche sociali in merito alla lenta agonia che in questi ultimi anni ha interessato l’azienda SMI – Società Meridionale Inerti, srl di Mafalda (CB)  che ha prodotto per circa trent’anni fabbricati in cemento –  e i suoi lavoratori. 

Una vicenda che l’on. Di Pietro segue da tempo. Già in data 10 marzo 2010 aveva, infatti,   presentato l’atto di sindacato ispettivo, rimasto per giunta senza risposta, in merito alla chiusura dell’azienda, avvenuta nel 2009, in favore di un progetto di costruzione sul medesimo sito industriale,  di una centrale a biomasse mai realizzata.

È  iniziato così , per i lavoratori della Smi srl, lo stato di cassa integrazione ordinaria trasformata in cassa integrazione in deroga prossima alla scadenza.

A dicembre 2011, la Dafin srl – azienda che ha rilevato il sito – in un incontro presso la sede di Confindustria di Chieti, illustrava ai rappresentanti sindacali dei lavoratori il proprio piano di sviluppo industriale consegnando una comunicazione che formalizzava un impegno – nel caso di successo della propria iniziativa – al reimpiego di parte delle unità precedentemente impiegate presso la Smi srl.

Da allora  però più nulla si è saputo.

Con missive datate 28 marzo 2012 e 1 giugno 2012 Sindacato, Azienda e Confindustria, hanno chiesto congiuntamente un “urgentissimo” incontro con il Governatore della regione Molise Iorio e l’Assessore alle attività produttive Scasserra, senza ricevere risposta.

“Occorre che il ministro intervenga – ha dichiarato Di Pietro – convocando tutte le parti in causa al fine di individuare una soluzione alla situazione di stallo che si è venuta a creare, permettendo, al tempo stesso, ai dipendenti della ex Smi srl di conservare il loro posto di lavoro”.

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