E’ iniziato il 1° ottobre il processo a carico del broker molisano Gianluigi Torzi accusato di ricettazione e favoreggiamento.

Sono queste le accuse a carico del broker e del padre Enrico, entrambi imputati nel processo legato alla famosa “villa al mare” che qualche anno fa ha visto protagonista l’ex governatore della Regione Paolo di Laura Frattura. La prima udienza che si è svolta ieri al Tribunale di Larino.

In una delle aziende del socio Gianluigi Torzi, sono state ritrovate le porte e gli arredi dell’appartamento conteso tra la Pts Village, di cui lui e Frattura sono ancora soci, e le signore Maria Rosaria Cerio e Iole Varanese, rispettivamente affittuaria e proprietaria di una parte dell’immobile sulla spiaggia.

Il Gip del Tribunale di Larino, nell’agosto del 2018, ha archiviato in via definitiva la posizione dell’ex governatore Frattura sulla vicenda dell’utilizzo di una villa al mare, situata sul lungomare nord di Termoli.

Frattura aveva impedito l’accesso alla proprietaria di una delle unità immobiliari del complesso: era accusato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, invasione arbitraria di edificio altrui e diffamazione. Il provvedimento del Gip, ha rigettato l’opposizione all’archiviazione presentata dai proprietari, la novantenne signora Varanese.

Una vicenda dai contorni ancora oscuri che, con il processo a carico di Torzi, potrebbe far emergere nuove ed interessanti sviluppi sui vari ruoli avuti nella vicenda.

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