Il caso della consorte del Professor Terenzi, ha scatenato le ire degli amministratori regionali.
Risolto in tempo reale il caso di malasanità descritto e vissuto in prima persona dal Professor Terenzi presso l’ospedale S.S. Rosario di Venafro. Alla consorte del Professore,malata oncologica con diritto di esami immediati, per una mammografia bilaterale, gli addetti alla prenotazione avevano rimandato a febbraio l’esame, in quanto, le prenotazioni per tale prestazione sanitaria erano sature. Nonostante il Professore abbia fatto notare all’addetto, la precedenza avuta da sua moglie nel realizzare tale esame, necessario al controllo periodico preventivo, la risposta era stata negativa. La Signora avrebbe dovuto attendere ben 4 mesi per realizzare la mammografia. Con costernazione e incredulità il Prof.Terenzi, oltre a a spedire una missiva alla nostra testata, che descriveva nei dettagli il caso, aveva inoltrato la stessa epistole all’Assessore regionale Massimiliano Scarabeo e al Presidente Della regione Paolo Frattura. L’intervento riparatore è giunto con solerzia, infatti con il loro intervento, correlato di scuse per l’increscioso episodio di malasanità vissuto, i due amministratori regionali si sono adoperati per ristabilire i diritti e le ragioni della paziente, con la promessa -avendo agito direttamente sui responsabili sanitari del nosocomio venafrano- che casi di questo tipo non si debbano più ripetere in futuro. Il presidente Frattura avrebbe fatto inoltre intendere, descrivendo gli sviluppi della razionalizzazione sanitaria, il suo impegno a ristabilire i parametri dettati dal legislatore in materia di risorse sanitarie. La sanità pubblica è prioritaria per Frattura e la sanità privata va ricondotta alla percentuale del 25% come è giusto che sia.