Dove sarà lo storico Busto argenteo del Patrono di Venafro, San Nicandro, rubato nel giugno ’86 e mai più ritrovato ?

Perché non riprendere le ricerche coi moderni metodi della polizia scientifica ? Da 37 anni sono alcune delle pressanti ed irrisolte domande dei venafrani.

Da qui ad un mese Venafro celebra, ricorda ed onora secondo fede, storia e tradizione secolari i Santi Martiri della città Nicandro, Marciano e Daria, decapitati dal boia pagano nel 303 d.C. – Imperatore Diocleziano – per la loro ferma fede nel nuovo credo cristiano, che di lì a poco avrebbe contribuito al decadimento del plurisecolare dominio della stessa Roma pagana. E fu proprio all’indomani delle ricorrenze patronali venafrane del 1986, esattamente all’alba del 25 giugno di quell’anno, che mani sacrileghe rimaste sconosciute portarono via dalla sacrestia della Chiesa di Cristo nella Venafro Antica il venerato Busto argenteo raffigurante San Nicandro, opera meravigliosa della splendida Scuola Orafa Napoletana del ’600, tra le primissime scuole artigiane italiane del tempo. E da allora siffatta rilevante e per ciascun venafrano significativa refurtiva non é stata più rinvenuta, nonostante ricerche, interessamenti, “agganci” particolari, coinvolgimenti popolari, ruoli istituzionali, impegni delle forze dell’ordine e tant’altro ! Venafro nel frattempo ha realizzato un altro Simulacro del proprio Patrono venerandolo, ma non dimentica l’originale sottrattole e puntualmente torna a dire della preziosa refurtiva che le manca tantissimo, nonostante i 37 anni trascorsi dal terribile furto sacrilego del 25 giugno 1986. “Dove sarà lo storico simulacro del nostro Patrono ?”, è infatti la domanda che tanti venafrani continuano a porsi senza trovare risposta. “Chi lo detiene e perché ne commissionò il furto essendosi trattato certamente di furto sacrilego su commissione, così come sono soliti essere i furti sacrileghi ?”, altro quesito sulla stessa lunghezza d’onda. “Sarà stato sciolto per ricavarne argento da vendere, o è ancora intatto nella sua splendida bellezza originale ?”, ennesimo inquietante dubbio che assale molti venafrani. Ed ancora, “E’ in Italia, ben celato in qualche ripostiglio privato ?”. Oppure, “E se invece lo portarono in tutta fretta subito dopo il furto in qualche Stato straniero perché sparisse dalla circolazione in Italia prima di deciderne con calma il destino finale ?”. Proseguendo,  “Non si esclude che in qualche porto del meridione d’Italia possa essere stato caricato ore dopo il furto su qualche nave commerciale diretta verso oriente in Paesi non cattolici ed oggi usato da qualche ricco ed agiato possidente nella propria dimora come oggetto prezioso di abbellimento, senza finalità religiose cristiane”. E in chiusura le domande  venafrane più pressanti : “Si sono mai fermate le ricerche ? Sono state percorse tutte e sino in fondo le ricerche per recuperare siffatta refurtiva, tanto preziosa sul piano affettivo e dei sentimenti oltre che per la bellezza artistica che esprimeva ?”. Quindi l’invito conclusivo di molti venafrani : “Chiediamo che le ricerche riprendano in maniera mirata, continuativa e sistematica mettendo all’opera i moderni metodi, le apparecchiature e i servizi in uso da parte delle forze di polizia. Abbiamo forze dell’ordine efficientissime nel recupero di oggetti e simulacri sacri, già capaci di recuperi e ritrovamenti prodigiosi, addirittura miracolosi, e meritevoli del plauso generale ! Il nostro auspicio massimo è che finalmente possa avvenire altrettanto anche per lo storico e suggestivo Busto argenteo del Patrono di Venafro, San Nicandro. Ci contiamo di vero cuore e con tanta fede !”. Più che auspicarlo e crederci i venafrani non possono fare … 

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