Le finanze di tanti sono ridotte al lumicino, la crisi economica assilla giorno dopo giorno, il denaro non è più sufficiente come nei (dorati e fortunati) tempi andati, ragion per cui si cerca di evitare esborsi inutili, ingiustificati ed in quanto tali dannosi alle finanze personali.

Tra siffatti esborsi fuori luogo e fuori logica un posto di primissimo piano spetta indubbiamente ai tributi che a tanti proprietari terrieri ed immobiliari del Venafrano il Consorzio di Bonifica della Piana dell’estremo Molise occidentale continua imperterrito a chiedere, pretendoli in base -udite, udite …- a regio decreto dei primi del ‘900 (!), che imponeva ed impone siffatti esborsi in ragione di determinati servizi offerti e goduti dalla collettività del tempo.

Il fatto è che, trascorso un secolo ed oltre da siffatta disposizione, il perimetro urbano venafrano si è notevolmente ampliato, inglobando tantissime proprietà terriere ed immobiliari una volta ricadenti in aree agricole e come tali nelle condizioni di fruire dei servizi consortili, ma oggi del tutto e da tempo urbanizzate tanto da non fruire più di alcun servizio consortile.

“Stando così le cose -affermano diverse centinaia di iscritti negli elenchi contributivi dell’ente di bonifica venafrano di via Colonia Giulia- e non ricevendo servizio alcuno dal Consorzio, non vediamo perché continuare ad essere iscritti in siffatti elenchi e quindi non comprendiamo perché dover continuare a versare tributi.

Chiediamo perciò, oggi che si sta mettendo mano da parte della Regione Molise ai nuovi statuti dei Consorzi di Bonifica dell’intero territorio regionale, che si prevedano tali nostri diritti e che si faccia in modo, da parte dello stesso ente di bonifica di via Colonia Giulia a Venafro, di depennarci dagli elenchi contributivi, non avendo motivo di risultare iscritti e quindi non avendo motivo di versare il nostro denaro all’ente.

I tributi al Consorzio è giusto che li paghino coloro che ricevono servizi in tema di irrigazione, bonifica, migliorie fondiarie ect. Analogamente non è giusto che li paghino quanti da anni non ricevono alcun servizio dall’ente di bonifica, cioè tutti noi altri -e siamo tantissimi- che continuiamo ad essere iscritti nostro malgrado negli elenchi contributivi”.

Una istanza indubbiamente valida, quella appena espressa, che mira a preservare le finanze personali, evitando che vengano immotivatamente ed ingiustamente prelevate. In effetti è da tempo che tanti consorziati della bonifica venafrana la continuano ad esporre, senza però ottenere alcunché di concreto in fatto di tutela del proprio denaro. Sarà questa la volta buona ? Non resta che sperare … !

Tonino Atella

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