di Giovanni Minicozzi

Da qualche giorno ricevo segnalazioni da parte di soggetti fragili, o da loro familiari, circa la poca trasparenza dell’Asrem nella somministrazione dei vaccini anti-Covid.
Alla difficoltà per accedere alla prenotazione (è necessario il certificato di esenzione che non tutti hanno) si aggiunge una gestione confusa che a volte sconfina nella illegalità come è già successo con circa mille furbetti vaccinati senza avere nessun diritto di precedenza.
Per dare voce ai più deboli e allo scopo di sensibilizzare i vertici dell’Asrem o di chi è responsabile della “disorganizzazione” pubblico qui il messaggio che mi ha inviato una figlia disperata redidente nel Basso Molise :

“Egregio direttore buongiorno. Le scrivo per portarla a conoscenza di una delle tante vergogne della Regione Molise, in questo caso per la vaccinazione Covid 19.
Mio padre ,a breve 76 anni, aspettava con ansia la vaccinazione dei soggetti fragili ma, ahimè, tra le categorie e i codici di invalidità presenti in suddetta categoria lui non è rientrato con nostro grande stupore e disappunto.
Leggo su diversi organi di informazione che è possibile avere chiarimenti dalla regione e invio una mail con tutti i dati di mio padre, compreso il verbale di invalidità che attesta una invalidità medio-grave ( 67 – 99 % ) con problematiche cardio- circolatorie e respiratorie….
Eh sì perché mio padre è affetto da enfisema polmonare con bronchite cronica.
Bene , la risposta della regione è stata che mio padre non è un soggetto fragile!!!
Con tutto il rispetto dei malati oncologici e mi creda, ho perso 2 anni fa mia madre di soli 66 anni per raro tumore celebrale, quindi tanto rispetto per chi combatte contro un cancro.
Osservo però che le donne che hanno subito anche solamente l’asportazione parziale di un seno e che comunque sono state dichiarate guarite sono state inserite nella categoria dei soggetti fragili!!! Donne giovani e sane, che non fanno terapia e, che io stessa ho aiutato per fare richiesta di vaccinazione.
Io credo che mio padre abbia la priorità e vorrei gridarlo ai quattro venti perché sono delusa e amareggiata.
Sono l’unica cittadina del mio paese ad aver esposto uno striscione sul proprio balcone in segno di protesta , sto perdendo veramente la speranza che in questa nostra terra tanto bella e martoriata si possa tornare a tutelare l’interesse dell’intera comunità e non dei soliti, quattro privilegiati appartenenti alla casta politica scellerata che ci sta governando”.

Spero che il grido di dolore della signora venga accolto da chi di dovere pur sapendo che esistono tanti altri molisani, persone fragili e ultraottantenni che attendono la somministrazione del vaccino.
Alla signora che mi ha inviato il messaggio dico che non condivido la sua richiesta di escludere le donne con tumore al seno, benché guarite, ma suggerisco di lottare per eliminare subito i furbetti e le illegalità che pure sono state commesse.

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