Secondo un sondaggio Confesercenti-Publica ReS i turisti di agosto bussano in numero maggiore che nel 2007 alla porta di alberghi e pensioni (+4% rispetto al 2007) ed ai cancelli dei villaggi turistici (+2%), mentre sono in leggera flessione (-2%) coloro che sono intenzionati a riposarsi nella casa di proprietà.
Ma la cucina non si tocca: albergo o casa che sia, il 34% dei turisti agostani è deciso a mantenere le proprie abitudini alimentari. Per oltre 5 milioni di italiani la prima scelta resta insomma il rassicurante piatto di spaghetti e i familiari cibi mediterranei preferiti alle usanze alimentari dei luoghi di villeggiatura.
Una tendenza in aumento di ben 11 punti rispetto al 2007 e che trova spiegazione anche nella propensione al risparmio che è ben presente nelle scelte estive delle famiglie italiane. L’esercito dei vacanzieri si divide esattamente a metà, poi, quando si tratta di scegliere dove consumare i pasti: il 31% si affida ad alberghi e pensioni, il 31% ha deciso di cucinare da sé.
Ma c’è chi non disdegna l’incursione in pizzeria (il 18%) o in altri ristoranti delle località turistiche (17%), mentre solo un 3% è attirato anche in vacanza dal richiamo dei fast food. La gola fa sempre la parte del leone nelle preferenze dei turisti italiani. Ed allora la degustazione di vini e piatti locali resta comunque in cima ai desideri di chi va in ferie (47%) superando le seduzioni degli eventi folkloristici (43%) e dell’immancabile shopping (30%).
Le ferie d’agosto non sembrano invece essere il tempo giusto per le avventure e le imprese sportive (18%), ed ancora meno per sogni di gloria al tavolo verde (2%) che resta circoscritto a pochi affezionati di… sensazioni forti.
Ed infine sono quattro le regioni che si divideranno il primato dell’affollamento di turisti italiani: Emilia Romagna e Toscana, poi Calabria e Sardegna. Agli ultimi gradini invece troviamo Piemonte e Basilicata.