“Il rientro dal disavanzo attraverso l’applicazione della semplice logica ragionieristica adottata dal Tavolo tecnico ha comportato, nel corso degli anni, un continuo taglio ai servizi sanitari creando in Molise una serie di disservizi tale da mettere in pericolo la tutela dell’unità economica e dei LEA – scrive Iorio che chiede a tutti i partiti presenti in Consiglio di sottoscrivere la mozione e farsi portavoce della salvezza del Molise chiedendo a Rom l’intervento del proprio partito politico – Un commissariamento che va avanti da 12 anni è la testimonianza che il disavanzo della sanità molisana è un disavanzo strutturale in quanto il Molise, non realizza una economia di scala e non ha mezzi propri per poter integrare la spesa necessaria. Ne deriva che i tagli imposti dai tavoli tecnici, e accettati dai vari commissari ad acta nel corso degli anni, non hanno prodotto l’effetto ipotizzato. Cioè il fenomeno di riduzione dei costi non ha aumentato l’efficienza sanitaria sul territorio regionale ma hanno contribuito ad aumentare e produrre nuovi e continui disservizi aumentando il disavanzo anche attraverso il ricorso alla mobilità passiva.  Si è sperimentato, in 12 anni, che un piccolo territorio come il Molise non può essere trattato come la Lombardia, il Veneto, il Lazio, la Campania, la Puglia… e per mantenere i servizi essenziali di assistenza così come previsto dal diritto alla salute garantito dall’articolo 32 della Costituzione, la Regione Molise ha bisogno di maggiori aiuti economici da parte dello Stato”. Insomma, Iorio che a Roma venga applicata un alegge già esistentee fatta approvare nel 2011 proprio da lui. Si tratta della legge sul Federalismo che all’articolo 9 comma 3 prevede lo stanziamento di più fondi alle regioni più piccole. La legge del federalismo parla dei Lep (Livelli essenziali nelle prestazioni), ossia Indicatori riferiti al godimento dei diritti civili e sociali che devono essere determinati e garantiti, sul territorio nazionale, con la funzione di tutelare l’unità economica e la coesione sociale della Repubblica, rimuovere gli squilibri economici e sociali. Secondo Iorio lo stesso discorso si può applicare alla sanità per garantire il diritto alla salute. Specie oggi che con la pandemia la situazione sanitaria è di gran lunga peggiorata.  In fondo lo Stato  è già intervenuto a favore di Roma Capitale dove si parla di 12 miliardi. Oppure di Napoli città metropolitana dove i miliardi sono 5. “Il debito della Regione Molise è di gran lunga inferiore alle cifre che impegnano gli italiani per Roma e Napoli, ma è completamente a carico del Bilancio della Regione Molise in grave sofferenza” puntualizza l’ex presidente. Cosa può fare la Regione? Iorio indica la strada con la mozione, chiedendo a tutti i partiti politici di intervenire per fare in modo che il governo faccia un Decreto Molise che preveda:

  1. L’azzeramento del disavanzo e del debito che paralizza la sanità molisana impossibilitata a fornire servizi essenziali di assistenza alla cittadinanza. Non solo Lep ma anche Lea. Adeguamento del trasferimento del FSN da ripartire anche ai sensi dell’art 9 comma 3 legge 42/2009 in attesa di definire i costi standard nazionali della spesa sanitaria.
  2. Immediata deroga per l’organizzazione della rete dell’emergenza con un DEA di II Livello all’ospedale Cardarelli di Campobasso e di I Livello a Isernia e Termoli;
  3. Immediata deroga per il reperimento e la contrattualizzazione di personale sanitario anche attraverso uno specifico supporto finanziario;
  4. che assegni piena attuazione, per l’applicazione dei suddetti punti, al presidente della Giunta e al Consiglio regionale attraverso l’approvazione di uno specifico Piano programmatico.

La mozione è stata sottoscritta anche dal presidente del Consiglio Salvatore Micone, dal vice presidente del Consiglio Gianluca Cefaratti e dal presidente della Terza Commissione Aida Romagnuolo.

Cosa faranno Fi, PD e 5Stelle?

 

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