Pare davvero assurdo quanto sta avvenendo in Molise dove l’incapacità politica di quella che per diritto dovrebbe essere chiamata “classe dirigente ” dimostra di non essere in grado di dirigere neppure un gregge.
Così i coordinatori regionali dei partiti di centrodestra tacciono di fronte all’ipotesi in circolo di candidare un napoletano alla guida dell’ente Regione Molise.
Solo perché si trova qui in Molise per motivi professionali in qualità di rettore unimol.
Tace anche il diretto interessato, il magnifico Brunese, che intanto dalla politica ha già ricevuto un incarico di tutto rispetto all’Istituto Superiore di Sanità per le sue qualità manageriali e per l’amicizia che notoriamente si mormora con il ministro Schillaci.
Claudio Lotito, coordinatore regione neo nominato di FI Molise, si racconta che abbia voglia di dare una sterzata ai personaggi che sbucano come funghi per ottenere la candidatura alla presidenza. Come se poi fossero tutti capaci di fare il presidente di regione come Frattura e Toma docent.
Tace la Lega, tanto il coordinatore il suo premio lo ha ottenuto con la nomina a consigliere giuridico di Salvini. Tace Di Sandro, alle prese con pose da equilibrista assediato dal collega Pallante disposto a fare qualunque cosa per farlo fuori dal partito.
Così secondo loro i molisani dovrebbero mettere la croce su Brunese per il solo gusto di votare centrodestra e veder catapultato il mondo campano in Molise all’Unimol, poi all’Asrem grazie alle scelte di Scafarto e Florenzano voluti dal governo Toma, ed ora anche nell’ente Regione.
Anche il centro-sinistra ci aveva fatto un pensierino. Si mormora nelle sedi di partito di una discussione furibonda tra Micaela Fanelli e l’onorevole Boccia con questo inchiodato sulle posizioni pro Brunese. Perché Boccia il mondo Unimol lo conosce bene. A sinistra la difesa dell’identità politica locale è stata in qualche modo tutelata. E la destra?
Si ha la sensazione che il chissenefrega sia ormai il mantra con cui viaggino i vari politici.
Sembra di stare alla Fiera dell’est, manca solo l’accompagnamento musicale di Branduardi per dare inizio alle danze: Cavaliere vuole fare il presidente e non vuole Roberti  che non vuole Niro che non vuole Pallante che non vuole Iorio.
A questo punto bisogna farsi una domanda: chi glielo fa fare a Brunese di mettersi in mezzo a questa banda di matti mentre potrebbe starsene al suo posto a lavorare per l’Unimol progettandone l’espansione per i prossimi anni?
Anche perché stavolta i molisani non accetteranno un forestiero né i balli di Lotito o le partite a biliardino potranno servire a fare cambiare idea. Perché le regionali molisane sono un po’ come le comunali di un piccolo centro dove le candidature imposte dall’alto e prese fuori dai confini non troveranno riscontro sul territorio.
Piuttosto si vota a sinistra. Ce lo hanno insegnato alle comunali di Campobasso

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