Niente, non ce la fa proprio il governo Toma a recuperare capre e cavoli.
Il sub emendamenti del governo regionale alla legge di bilancio pluriennale non è passato. Somme stanziate a piacimento della Giunta che sono state bocciate in aula. “Undici voti favorevoli e 10 contrari, l’aula non approva” è stata la frase pronunciata dal presidente del Consiglio Salvatore Micone.
D’Egidio, ancora lui, si è unito ai voti contrari dei colleghi del centrodestra Aida Romagnuolo e Michele Iorio insieme alle opposizioni Pd e 5stelle.

Dopo la prima bocciatura Toma torna ad abbassare a cresta. Tono di voce più basso e modo di fare quasi seccato spiegano, si fa per dire gli altri emendamenti alla Pdl 190.
Passano solo quelli dove gli 11 contrari si astengono.
Si procede e si boccia anche l’emendamento numero 9.
Il sub emendamento 14.1 è il vicolo cieco in cui si infila il governo Toma che prova, forse, un altro blitz: presentare atti che a leggerli non si capisce nulla.
Criticato da Greco e Fanelli che riguardano la valutazione di 20 milioni di euro, avanzo di amministrazione dicono, senza il parere dei revisori dei conti. “E’ una manovra” dice la Fanelli. “Noi non possiamo votare senza sapere cosa votiamo” dice Greco. Tutti gli altri tacciono. Si limitano a votare. “20 milioni di euro è l’intera manovra di questo bilancio” precisa l’opposizione.
“Eppure in riunione di maggioranza è stato detto a qualche consigliere che era impossibile reperire persino 10mila euro” precisa la Fanelli.
Facciolla prova a convincere i tre della maggioranza. “Abbiamo bocciato un sub emendamento ed ora vogliamo tirarci indietro nel bocciare un emendamento che vale una manovra?” dichiara il segretario dem che chiede coerenza ai consiglieri di maggioranza.
“Sono debiti della passata amministrazione” ribatte Toma.
La votazione finisce 10 a 10. Qualcuno si accorge dell’assenza dei numeri perché passi. Micone è in difficoltà. Fa ripetere la votazione come si stesse guardando una partita di calcio e si chiede il var. La seconda votazione, tra le urla in aula dell’opposizione, finisce 11 a favore, due astenuti e 8 contrari. Il governo Toma si salva.
Ma che fatica.
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