Dopo lo schiaffo politico con cui il presidente della Regione Molise ha sbeffeggiato i sei consiglieri di maggioranza con la nomina del nuovo assessore regionale leghista, l’esterno Michele Marone, Donato Toma continua la gestione autoritaria dell’ente sbeffeggiando pubblicamente anche gli assessori. Nel più assordante silenzio dei soggetti sbeffeggiati che denotano la mancanza di dignità politica in questo falso centro-destra.

Stavolta ad essere trattato come incompetente politico è stato l’assessore al Sistema idrico integrato: Vincenzo Niro. E’ lui che rappresenta l’ente regionale ai tavoli per difendere o indirizzare politiche sulla gestione dell’acqua pubblica di cui il Molise è ricco. Eppure Toma lo scalza. Perché all’incontro importante avvenuto nella Capitanata non è andato Toma, non è andato Niro, ma è stato inviato l’ingener Napoli. La domanda sorge spontanea: lo ritiene incompetente o inaffidabile?

Oppure Toma e Niro erano d’accordo ad inviare un tecnico per evitare di assumersi eventuali responsabilità politiche su quello che accadrà in futuro con l’acqua dei molisani? Perché il progetto di cui si è parlato a Foggia è importante. Ma per la Puglia. Nel primo tavolo tecnico tra la Regione Molise e la Regione Puglia si è parlato del progetto per permettere la realizzazione la costruzione di una condotta di 10 Km, dalla diga del Liscione all’impianto di potabilizzazione di Finocchito, a due passi dalla diga di Occhito, proprio sul confine.

Il collegamento avrebbe ricadute immediate sulle capacità di Aqp (Acquedotto pugliese) che erogherebbe l’acqua “molisana” nei rubinetti dei foggiani. Ma i benefici ci sarebbero anche per le campagne a Sud della regione frontaliera, storicamente prive di infrastrutture adeguate per l’irrigazione nonostante siano situati nel mezzo di due dighe.

I benefici per la Capitanata sarebbero soprattutto per l’agricoltura: lasciando in diga i 50 milioni di metri cubi che oggi Aqp preleva da Occhito per rifornire la popolazione, le campagne avrebbero tutti gli anni a disposizione una dotazione maggiore, così da far fronte alle periodiche crisi idriche come quella che stiamo vivendo quest’anno. Ricordiamo che la diga di Occhito oggi è mezza vuota, 126 milioni di metri cubi su una capienza di 250, il chè significa una disponibilità di appena 50-60 milioni di metri cubi per l’agricoltura dal momento che l’altra quota va garantita per il potabile. La riunione si è svolta nel salone grande del Consorzio di bonifica della Capitanata alla presenza dei delegati designati da Puglia e Molise.

Il delegato con pieno mandato politico che Toma ha inviato a Foggia però, non è l’assessore regionale al ramo. Ma l’ingegnere Napoli, commissario dei due consorzi molisani. E se le opposizioni insorgono con la Fanelli che tuona intimando a Toma di “soprassedere da qualsiasi decisione, se prima non sarà portata e discussa in Consiglio”, suggeriamo a Toma: se il presidente demanda la programmazione idrica – energetica e finanziaria della Regione Molise ad un tecnico e non all’organo politico, nell’ottica del risparmio potrebbe mandare a casa assessori e i consiglieri rimasti che, a quanto pare, vengono considerati del tutto inadeguati sino ad essere sostituiti finanche nei ruoli di carattere prettamente politico.

Ma soprattutto chiediamo a Toma: e i Comuni molisani dove l’acqua manca ogni mese dell’anno, le campagne molisane che restano senza acqua a causa della carenza idrica, insomma ai cittadini molisani chi ci pensa?

Red. pol.

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