di Redazione politica
Il Molise e Roma proprio non ce la fanno a parlare la stessa lingua. O meglio, gli unici a capirsi sono Donato Toma e Domenico Arcuri che, come il gatto e la volpe, si parlano, si scrivono e decidono: in Molise i malati Covid devono andare nelle baracche di ferro, altrimenti detti container.
Così da creare 26 posti letto per terapia intensiva e sub intensiva. I container saranno montati, “entro la fine del mese condizioni meteo permettendo” scrive Arcuri nero su bianco, a Termoli, Campobasso e Isernia. “Completamente arredate e attrezzate”.
A ricevere la comunicazione è il commissario ad acta alla sanità Angelo Giustini che lo scorso 14 gennaio aveva indirizzato una nota a tutte le istituzioni, Protezione Civile nazionale compresa, per dire loro di prendere una decisione condivisa per svuotare l’ospedale Cardarelli ormai tutto centro Covid e liberare i posti di terapia intensiva no Covid occupati dai contagiati. Il che rende impossibile – scriveva Giustini – impossibile dare operatività alla rete dell’emergenza per le patologie tempo dipendenti.
Così, mentre Giustini chiedeva: dove metto i malati Covid mentre faccio sanificare il Cardarelli di Campobasso?, ecco che Arcuri risponde: se il meteo lo permetterà, arriviamo noi entro il 31 gennaio a piantare i container per i malati Covid. A chiedere questa soluzione ad Arcuri è stato Donato Toma il 4 novembre 2020 “sulla scorta della documentazione predisposta dalla Direzione regionale competente e della Asrem con la quale è intercorsa una attiva corrispondenza per definire in concreto il fabbisogno e tutti gli aspetti progettuali necessari”, così scrive Arcuri nella nota con protocollo numero 7621 del 19 gennaio 2021.
Dunque riepilogando: la gestione dell’emergenza in mano a Toma non è stata in grado di reperire personale medico sanitario per la gestione del Covid, non è stata in grado di fornire ai cittadini molisani un luogo in cui poter ricoverare i pazienti Covid senza contagiare un intero ospedale come sta avvenendo al Cardarelli di Campobasso, e adesso piuttosto che avere quattro mura e un tetto si preferiscono quattro lamiere.
Nel silenzio più assoluto del centro-destra, del Partito Democratico Molise e dei 5 Stelle Molise. Ci si aspetterebbe un sussulto di orgoglio da Annaelsa Tartaglione – anche deputata oltre che coordinatrice di Forza Italia- ma anche dai parlamentari Occhionero di Italia Viva, Testamento, Ortis, Di Marzio e Antonio Federico. I molisani si aspettano una presa di posizione anche da parte dei coordinatori regionali e dei consiglieri regionali.
Intanto la domanda sorge spontanea: quanto sono costati agli italiani questi container che arriveranno “meteo permettendo”?