A nulla è valso l’appello del governatore e commissario ad acta alla Sanità, Donato Toma, che ha chiesto ai 5stelle di ritirare la mozione con cui si mette nero su bianco di mandare a casa Florenzano.

Perché tolto il politichese tipico degli atti che si presentano in Consiglio, è questo il significato della mozione presentata in aula.

E come spesso accade negli ultimi tempi, Toma non ha i numeri per reggere all’urto che vede i sei pentestallati e i due del Pd con l’aggiunta del voto di Iorio e Aida Romaguolo.

D’Egidio è assente. “E’ in consiglio comunale a San Polo Matese” è la voce che circola nei corridoi di Palazzo D’Aimmo. Bontà sua.

Niro è assente.

Così gli undici voti che hanno sorretto il governo Toma in questi ultimi due anni sono scesi a nove contro i dieci dello zoccolo duro dell’opposizione con l’aggiunta dei due componenti di Fratelli d’Italia.

La votazione avviene con appello nominale.

Calenda, Cavaliere, Cefaratti, Cotugno, Di Baggio, Di Lucente, Micone, Pallante, fanno quadrato e votano contro. Ma non bastano per frenare la votazione.

Il direttore generale dell’Asrem, il campano Florenzano, è ormai nell’occhio del ciclone da anni.

Quella che viene definita la pessima gestione della sanità, oltre che della pandemia. L’anomalo approdo in Molise di aziende e operatori tutti proveniente dalla regione di De Luca a discapito di aziende e operatori molisani.

L’impossibilità di dialogare con vertici che masticano poco di sanità e che sono ritenuti i principali responsabili del sistema sanitario locale ormai in tilt sono solo alcune delle cause che hanno portato a questo provvedimento. Ma, come siamo spesso abituati, difficilmente il presidente Toma attuerà la volontà del Consiglio regionale.

Resta il dato politico: la bocciatura di un governo, quello regionale, che ormai si regge solo tirare a campare per arrivare ad aprile 2023 con l’unica conseguenza possibile: tutti coloro che continueranno a supportare Toma rischiano di rimanere intrappolati nella rete tomiana che ormai sta precipitando a valle.

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