Momento particolare delle festività patronali di Venafro, l’ “ammessa”.
E’ l’asta popolare per portare in spalla il Busto argenteo di San Nicandro e gli altri simulacri dei Martiri di Venafro nel corso della processione conclusiva.
Nell’ambito delle festività patronali venafrane appena iniziate si vive un momento assolutamente particolare. Cade nella prima serata del 18 giugno, ultimo giorno della festa, ed avviene sul piazzale antistante la Basilica del Patrono San Nicandro. Trattasi della tipica “ ammessa “, l’asta popolare per aggiudicarsi l’onore e l’onere di portare in spalla il Busto argenteo raffigurante il Patrono San Nicandro, la Testa reliquiario dello stesso Martire e l’urna contenente le reliquie di Santa Daria, nonché la Croce ed altri oggetti sacri da portare in processione nell’abitato venafrano tra due enormi ali di folla. Il tutto è preceduto dalla tipica e tradizionale’ “ ammessa “, l’asta per aggiudicarsi il tutto. Gruppi di venafrani ambosessi nelle ore precedenti concordano il da farsi, stabiliscono il denaro da impegnare e appena il banditore ufficiale dell’asta apre “ l’ammessa“ prendono a confrontarsi ed offrire somme al rialzo per aggiudicarsi il Busto o la Testa o l’Urna reliquiaria o la Croce o gli altri arredi sacri da portare in processione. Un’ “ ammessa “ che non è affatto cosa da poco (lo scorso anno si arrivò complessivamente ad oltre 10mila euro, tra i 6.500 euro corrisposti per portare il Busto del Patrono, i 1.900 per mettersi in spalla l’Urna con le ossa di Santa Daria e 1.700 euro offerti all’asta per portare la Testa Reliquiario di San Nicandro), che si vive tra mille incertezze, tra offerte e rialzi consistenti , tra sguardi tra i vari partecipanti, tra intese dell’ultima ora, tra sacrifici economici fuori programma, tra le attese del folto pubblico che vi assiste e che, quando il battitore dà i fatidici tre colpi aggiudicando l’oggetto posto all’asta, viene salutato dal fragoroso applauso del pubblico presente, mentre quanti si sono aggiudicati l’asta -il cui singolo importo va pagato seduta stante- dopo tanta tensione si sciolgono in un forte abbraccio tra loro, sorridendo di vero cuore per essere riusciti ad aggiudicarsi l’ “ ammessa “ di San Nicandro. A quanto ammonta complessivamente di solito tale asta pubblica ? Ribadito che sono diversi i simboli e i simulacri da aggiudicarsi, ogni anno si superano abbondantemente diverse migliaia di euro. Il ”pezzo” forte però, ossia il Busto Argenteo del Patrono San Nicandro, in genere da solo comporta un impegno superiore ai cinquemila euro, denaro da versare all’istante al comitato festa e che viene utilizzato per lo svolgimento dell’intera ricorrenza patronale. Ed allora buona “ ammessa “ ai venafrani, che non lesinano sforzi fisici ed economici per mettersi in spalla il 18 giugno a sera a partire dalle h 20.30 e sin oltre la mezzanotte il simbolo del loro amatissimo San Nicandro, celebrandolo in punto di fede.