La proposta di legge istitutiva dell’Agenzia Regionale per Ricostruzione, già discussa ieri in I Commissione, differisce fortemente dalla normativa che la Giunta regionale ha predisposto definendo con estrema chiarezza il tema della tempistica, della copertura finanziaria e delle risorse umane.
Le forze politiche che hanno collaborato alla stesura della proposta di legge hanno inteso recepire le buone prassi della ricostruzione di regioni come l’Umbria e le Marche.
L’Agenzia regionale per la Ricostruzione avrà durata transitoria; le risorse economiche e finanziarie (sia i fondi della delibera Cipe che quelli eventualmente destinati in futuro alla Regione) dovranno essere trasferite alla struttura; gli oneri per la copertura economica dei contratti stipulati graveranno sui medesimi fondi nella misura non eccedente il 4% della loro consistenza complessiva.
Il che significa che il 96% dei fondi sarà destinato esclusivamente alla ricostruzione – argomento prioritario secondo le forze politiche interessate – e il 4% degli stessi alla copertura delle spese correnti e per il personale.
Per quanto attiene i rapporti di lavoro instaurati in questi anni con le tante professionalità che hanno prestato la loro opera nelle Struttura Commissariale e negli uffici tecnici dei Comuni, le parti proponenti hanno inteso definire un percorso diverso e trasparente: l’Agenzia, nella proposta di legge presentata in aula, subentra alla struttura commissariale e ai Coc nei rapporti di lavoro a tempo determinato, autonomo e di consulenza con procedure ad evidenza pubblica e appositi protocolli d’intesa siglati tra Organizzazioni Sindacali, Regione, Province e Comuni.