I riscaldamenti si accendono otto giorni dopo il consueto e si spengono sette giorni prima. E dovranno abbassarsi di un grado, con l’obiettivo di risparmiare nel complesso 2,7 miliardi di metri cubi di gas. Che per una famiglia – calcola Enea – può avere il non secondario beneficio di tagliare la bolletta di 179 euro.

In Molise tre comuni rientrano nella zona F per cui non ci saranno limitazioni e sono Capracotta, Pescopennataro e Vastogirardi. Il Basso Molise rientra nella zona D, mentre la restante parte della regine in quella E. QUI LE ZONE COMUNE PER COMUNE

Le nuove date e i nuovi orari di accensione dei riscaldamenti

Si ridisegna così la cartina di accensione dei riscaldamenti, in questo modo:

1) Zona A: ore 5 giornaliere dal 8 dicembre al 7 marzo;
2) Zona B: ore 7 giornaliere dal 8 dicembre al 23 marzo;
3) Zona C: ore 9 giornaliere dal 22 novembre al 23 marzo;
4) Zona D: ore 11 giornaliere dal 8 novembre al 7 aprile (Basso Molise);
5) Zona E: ore 13 giornaliere dal 22 ottobre al 7 aprile (Molise Centrale e Alto Molise);
6) Zona F: nessuna limitazione.

Il decreto dà però una forma di flessibilità ai Comuni: “In presenza di situazioni climatiche particolarmente severe, le autorità comunali, con proprio provvedimento motivato, possono autorizzare l’accensione degli impianti termici alimentati a gas anche al di fuori dei periodi indicati al decreto, purché per una durata giornaliera ridotta”.

Non tutte le strutture sono coinvolte, ci sono delle esenzioni: “Non si applicano agli edifici adibiti a luoghi di cura, scuole materne e asili nido, piscine, saune e assimilabili e agli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e simili per i quali le autorità comunali abbiano già concesso deroghe ai limiti di temperatura dell’aria, oltre che agli edifici che sono dotati di impianti alimentati prevalentemente a energie rinnovabili”.

Temperatura giù di un grado

Per quel che riguarda la temperatura, il decreto recita che “durante il periodo di funzionamento nella stagione invernale 2022-2023 degli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale, i valori di temperatura dell’aria indicati all’articolo 3, comma 1, del DPR n.74/2013 sono ridotti di 1°C”. I valori di riferimento erano 18 gradi (con 2 di tolleranza) per le attività industriali e artigianali e 20 gradi (sempre con 2 di tolleranza) per gli altri edifici. Si scende quindi a 17 e 19 gradi.

Queste misure erano già state anticipate nel piano pubblicato a inizio settembre dallo stesso Mite. L’Enea aveva stimato i possibili risparmi in termini di metri cubi di gas consumati, 2,7 miliardi, e quantificandolo in una media di risparmi a famiglia di 179 euro.

LE ZONE COMUNE PER COMUNE IN MOLISE

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