Riceviamo e pubblichiamo

Continuano a pervenire ai Termolesi notizie sconfortanti sul fronte del servizio idrico integrato.

Il famigerato Acquedotto Molisano Centrale, dopo anche l’annuncio del Presidente Toma che, a novembre ultimo scorso, Termoli e gli altri dieci Comuni del basso Molise, avrebbero beneficiato delle acque sorgive del Biferno, come da prassi, è tornato nel limbo. I lavori non sono ancora ultimati e i cittadini del basso Molise continueranno ad utilizzare l’acqua prodotta dall’impianto di potabilizzazione del Liscione, si dice fino alla prossima estate. Sarà vero, o un nuovo miraggio?

Intanto si può scommettere che, come in passato, sarà argomento, succulente, di promesse anche nella prossima tornata elettorale, in programma a maggio prossimo, per le amministrative ed europee.

Altro sconforto è la recente notizia della rottura (la terza in tre anni) della condotta sottomarina allo scarico a mare, a circa 1,8 Km dalla battigia, delle acque reflue trattate dall’impianto di depurazione del Porto, che ancora oggi continua a presentare tutte le criticità del passato. Resta solo l’auspicio di qualche miglioramento dopo il recente avvio dell’impianto di depurazione del Sinarca, che dovrebbe alleggerire il carico inquinante all’impianto del Porto, fortemente sopra alimentato, che presenta bassa efficienza e capacità depurativa, con conseguente immissione di scarichi in mare “apparentemente” irregolari, odori sgradevoli, di origine certa, che si propagano nel Borgo Vecchio e oltre.

Anche l’ultima rottura della condotta, da me tempo fa prevista, dovrà essere riparata con immediatezza, anche in vista della prossima stagione balneare, già di per se fortemente gravata dall’assenza, anche per il 2019, della Bandiera Blu. E’ presumibile che la condotta anche nel prossimo futuro subirà altre rotture, dovute oltre alla vetustà anche alle diverse sollecitazioni causate dalle stesse operazioni di riparazioni, e sepre più verrà meno la sua funzione.

Anche questo impone alla futura Amministrazione, in primis, l’eliminazione dell’impianto di depurazione del Porto, realizzando il raddoppio dell’attuale impianto di depurazione di Pantano Basso, già a suo tempo progettato e proposto dalla CREA , gestore del servizio idrico integrato. Oppure, soluzione da me preferita, convogliare tutte le acque reflue all’impianto di depurazione del Consorzio Industriale.

L’impianto del Consorzio potrebbe essere a servizio della depurazione delle acque reflue civili dei Comuni ricadenti nella zona, avendo la capacità di trattare reflui prodotti da circa 200.000 abitanti equivalenti. Ciò soprattutto dopo la chiusura dello Zuccherificio, forte produttore in quantità e qualità biologica di acque reflue. Da quanto è dato sapere l’impianto attualmente funziona a basso carico con processo, prevalentemente, chimico-fisico, con conseguenti maggiori costi di esercizio a seguito della tipologia delle acque trattate per la quasi totalità industriali. Con l’apporto di acque reflue civili di certo migliorerà l’efficienza depurativa biologica con riduzione di reattivi e additivi chimici e conseguente riduzione dei costi di gestione.

Inoltre eliminare l’impianto di depurazione del Porto, porta alla soluzione definitiva delle problematiche che ancora oggi affliggono il Borgo Vecchio e non solo. Ciò consente di riqualificare l’intera area, e realizzare un parcheggio, di oltre 300 posti, a ridosso del porto e del Borgo Vecchio, utile a sopperire la carenza di parcheggi in Termoli centro.

Maggiore preoccupazione desta l’affidamento provvisorio del servizio idrico integrato, del valore di oltre 3 milioni di euro per anno, alla Società Florio Group Srl per l’imminente cessazione del rapporto con la CREA, attuale gestore, deliberato dall’Amministrazione Sbrocca. Da quanto è dato sapere da notizie di stampa, pare che il nuovo gestore presenta alcune criticità economi che e finanziarie, nonché esperienze tecniche amministrative equivalenti al servizio da assumere. Per il servizio tecnico della fognatura e depurazione, con la presa incarico del personale operativo attuale, non si dovrebbero avere grosse difficoltà.

Diverso invece è la parte amministrativa, poiché la CREA è titolare unica del server centrale e specifico programma per l’emissione delle bollette dei consumi e fatture, conformemente alle ordinanze e direttive dell’autorità dell’energie. In assenza di tale strumenti, pur impiegando lo stesso personale oggi in forza alla CREA, si potranno verificare grosse difficoltà ad emettere fatture, quindi incassare i fondi necessari a supportare il servizio e conseguente grave disservizi nella gestione.

Torno a proporre di esaminare la possibilità di individuare la giusta procedura utile per affidare il servizio idrico integrato, al Consorzio Industriale di Termoli, con l’acquisizione dell’attuale personale dipendente della CREA. E’ risaputo della grande e pluriennale esperienza tecnica e amministrativa del Consorzio Industriale nel servizio e idrico integrato, avendo personale e impianti sia per la produzione e distribuzione dell’acqua ad uso industriale che ad uso umano.

Intanto ad oggi Termoli appare immersa nell’acqua, per non dire altro, fino alla gola.

Nicola Felice

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