I Carabinieri della Compagnia Carabinieri di Isernia, comandata dal Ten.Col. Riccardo Turchetti, coordinate in ambito provinciale dal Ten. Colonnello Gennaro Ventriglia, hanno eseguito tre misure cautelari richieste dal Procuratore della Repubblica Carlo Fucci e dal Sostituto Procuratore Alessandro Iannitti, emesse dal Gip Dott Antonio Sicuranza, a carico di tre persone indagate dalla Procura della Repubblica di Isernia per i reati di incendio doloso, tentata estorsione e turbata libertà degli incanti: in particolare, uno degli indagati è stato sottoposto la misura degli arresti domiciliari, mentre gli altri due sono stati destinatari di misura cautelari non custodiali.

Le indagini, coordinate dal Procuratore della Repubblica Carlo Fucci, dirette dal Sostituto Procuratore Alessandro Iannitti e condotte dal N.O.R. della Compagnia Carabinieri di Isernia guidato dal Tenente Severino Vera, hanno avuto origine da un grave episodio incendiario avvenuto in Sessano del Molise nel marzo 2019, quando presso un’azienda locale furono dati alle fiamme due camion con relativo carico.

L’incendio, di natura chiaramente dolosa così come anche verificato sul posto dai Vigili del Fuoco di Isernia intervenuti per domare le fiamme, i quali riferivano di un probabile acceleratore utilizzato dagli ignoti, particolare confermato dalla vasta estensione che le fiamme avevano raggiunto. L’ipotesi dell’incendio doloso veniva confermata dai frammenti di vetro rinvenuti all’interno della cabina di uno degli autocarri provocati da certa rottura meccanica con oggetto contundente non identificato.

Al fine di raccogliere tempestivi elementi di riscontro venivano richieste dai Carabinieri ed autorizzate dall’A.G. attività captative. Dalle intercettazioni e dall’esame degli altri riscontri costituiti dai dati emergenti dai tabulati telefonici delle utenze del principale indagato e delle celle agganciate dalle relative utenze cellulari ergeva un quadro indiziario grave e preciso tanto da ritenere sussistenti i gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli indagati.

L’incendio è stato presto connesso alla partecipazione da parte del titolare della società proprietaria dei veicoli ad una procedura esecutiva afferente un immobile, posto in vendita nell’ambito di una procedura esecutiva in corso presso il Tribunale di Isernia, all’interno del quale uno degli indagati svolgeva la propria attività commerciale e che questi aveva interesse a non far acquistare a terzi.

Le successive indagini svolte nei confronti degli indagati, oltre a dimostrare la loro responsabilità per le suddette azioni delittuose, hanno permesso di svelare ulteriori condotte volte a turbare la procedura esecutiva, mediante minacce rivolte ad aspiranti acquirenti ed altri espedienti fraudolenti destinati a limitare la partecipazione alla stessa.

I gravi reati contestati agli indagati hanno quindi danneggiato non solo il patrimonio e la libertà della vittima e degli altri aspiranti acquirenti dell’immobile in vendita ma anche il regolare ed efficacie svolgimento della procedura esecutiva in corso presso il Tribunale di Isernia, imponendo un rapido intervento al fine di assicurarne la sicura e regolare prosecuzione.

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