paolo manuele
paolo manuele

da Redazione

A seguito della rimodulazione, in vigore dal 1 luglio della Unità Operativa Territoriale 118 di Castelmauro che interviene anche a Civitacampomarano, da Mezzo di Soccorso Avanzato con presenza del medico a mezzo India senza medico, questa mattina ho depositato esposto indirizzato alla Procura della Repubblica.

Nei giorni scorsi insieme ad altri colleghi Sindaci dei 14 centri serviti dalla postazione territoriale di Castelmauro, abbiamo inoltrato diffida, ed insieme a loro continuerò a portare avanti ogni azione volta alla tutela dei cittadini ed alla garanzia di adeguati livelli di assistenza, soprattutto allorquando dovessero insorgere patologie tempo-dipendenti.

Le notizie che apprendo non sono affatto confortanti, nei nostri Comuni si stanno verificando situazioni ampiamente prevedibili a chi è del settore, interventi non adeguatamente fronteggiati, gestiti caoticamente, non certamente per mancanza di professionalità degli operatori ma per mancanza di protocolli, procedure ed istruzioni operative.

Ad oggi non è dato sapere in attuazione di quale provvedimento siano state demedicalizzate 3 delle 16 postazioni molisane, grottesca è anche la mancanza di comunicazioni ufficiali al personale medico spostato in altre Unità Operative Territoriali. Grave, anzi gravissima, è l’assoluta mancanza dell’attività di pianificazione, organizzazione, redazione di adeguati protocolli assistenziali, finalizzati in primis a garantire al paziente adeguate cure nei tempi giusti (ripeto in particolare nelle patologie tempo-dipendenti), ed altresì per la tutela degli operatori lasciati a se stessi, quasi al doversi arrangiare di volta in volta.

Senza mezzi termini dico che questa situazione è inaccettabile, ingiustificabile è la gestione che si sta avendo. Le postazioni India esistono anche in altre realtà regionali che, contrariamente a quanto attuato sul nostro territorio con improvvisazione ed irrazionalità, hanno anzitempo pianificato, programmato, ed organizzato percorsi assistenziali.

Nella rete dell’emergenza molisana, la mancanza di pianificati percorsi assistenziali tra territorio ed ospedale nelle patologie tempo-dipendenti, già rappresenta per gli equipaggi medicalizzati una forte criticità alla base del sistema, figuriamoci cosa si può innescare per le postazioni rimaste prive di medico. Per le tre postazioni demedicalizzate, si è andati addirittura oltre, non sono state nemmeno pianificate procedure di rendez-vous (di incontro) con gli equipaggi medicalizzati, al fine di abbreviare i tempi di intervento.

Coloro che si occupano di sanità, oggi non possono accampare nessuna scusante, sarebbe irrispettosa ed oltraggiosa verso la dignità ed i diritti dei cittadini. Quanto si sta verificando, quanto potenzialmente si può verificare era, è e sarà ampiamente prevedibile.

Sul nostro territorio, per tali macroscopiche carenze e falle, il cittadino al di là del tipo di patologia di cui è affetto, anziché allertare i soccorsi, farebbe forse bene a salire su una macchina per farsi portare nel più vicino ospedale, almeno risparmia tempo che a volte può essere davvero prezioso…avete capito bene, siamo tornati alla condizione, ordinaria 30 anni fa ma drammatica se attualizzata ai giorni nostri, di macchine con luci anabbaglianti accese, clacson ad intermittenza e fazzoletto fuori dal finestrino.

Le patologie non aspettano i vostri tempi organizzativi, i cittadini non devono vivere affidandosi al fato.

Lo ripeto vi verrà chiesto il conto!!!

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