“La società ha l’obbligo di non dimenticare il passato, ma di rinfrescare e rinverdire la memoria storica”. Con queste parole, l’onorevole Laura Venittelli ricorda la strage di via Fani e il sequestro di Aldo Moro, costata la vita a cinque uomini della scorta trucidati dalle Brigate Rosse nel giorno del 40esimo anniversario.

Un messaggio non scontato, ma che si fonda su una consapevolezza, quella che da lì in poi è cambiata la politica italiana.

“Il Basso Molise e l’intera regione hanno l’obbligo morale di ricordare il sacrificio di un giovane molisano, l’agente di polizia Giulio Rivera, che a soli 23 anni venne barbaramente ucciso dalle Brigate rosse il 16 marzo 1978 nella strage di via Fani, insieme a tutti i colleghi della scorta, quando Moro fu sequestrato e portato nella prigione di via Montalcini a Roma”.

La Venittelli evidenzia come negli ultimi 5 anni ha portato assieme al collega Gero Grassi la memoria storica e la nuova commissione d’inchiesta parlamentare tra gli studenti e i cittadini molisani, nei numerosi incontro organizzati sul “Caso Moro”.

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