di Tonino Atella
Intanto si attende sempre la ricomparsa dell’utile scritta “VENAFRO CITTA’ DELL’OLIO”, richiestissima da imprenditori e produttori olivicoli.
Sono state appena installate in forma metallica stilizzata sulle spallette del ponte di Viale Vittorio Emanuele III a Venafro (alias il Viale della Stazione Ferroviaria) che scavalca la trafficatissima Via Colonia Giulia nel cuore della città perché tutti, locali e forestieri in transito su gomma, possano “vedere ed ammirare” seppure in forma stilizzata le bellezze artistiche e storiche di Venafro come il Verlasce, la Cattedrale, Castello Pandone, il Laghetto ect. Una trovata, questa delle spallette metalliche storico/paesaggistiche del “Ponte della Stazione”, che ha fatto subito centro nell’opinione pubblica venafrana e forestiera, entrambe favorevolmente colpite dall’innovazione che, mentre trasmette le peculiarità storico/artistiche della città, abbellisce lo stesso abitato urbano. Spallette poi di sera anche illuminate, il che accresce l’attrattiva e gl’interessi popolari.
Tutto bene, si dirà. Certo, fermo restando che in tanti vedrebbero ben volentieri la risistemazione sulla base delle stesse spallette della precedente scritta “VENAFRO CITTA’ DELL’OLIO”, che tanto favoriva il lavoro, l’imprenditoria e l’economia del settore olivicolo locale, prima che qualcuno sciaguratamente optasse per la sua illogica e tuttora inspiegabile rimozione ! In attesa che torni finalmente tale utile scritta, è l’auspicio/richiesta di tanti, soffermiamoci sulle predette spallette metalliche che “raccontano” arte, cultura e monumenti venafrani, palesando però a prima vista tracce di “ruggine”. Che però tali non sono, assicurano gli esperti. In effetti è stato usato nella circostanza acciaio corten, la cui caratteristica o cromia è proprio quella di apparire arrugginito, mentre in realtà trattasi di acciaio di ottima qualità e come tale di vasta durabilità nel tempo. Stesso materiale, si vuole, utilizzato per la struttura collocata all’ingresso della Provincia di Isernia e per il “Ponte Mediterraneo” di Pozzilli. Entrambi a prima vista sembrano arrugginiti, ma in effetti non è così ! Le predette realizzazioni metalliche di Isernia, Venafro e Pozzilli cioè dureranno parecchio, stando agli esperti che garantiscono in fatto di affidabilità, anche se a prima vista la presunta ruggine -che invece, ripetiamo, è cromen- colpisce l’occhio del profano. Tutto bene quindi, ma in effetti perché tutto vada benissimo serve la ricomparsa sullo stesso ponte della Colonia Giulia di Venafro della mega scritta “VENAFRO CITTA’DELL’OLIO”, perché torni il sorriso a chi lavora e produce l’ottimo olio venafrano !