Si è discussa verso le 15 la mozione di Michele Iorio con cui il Consiglio regionale “riafferma la volontà di conservare le attività del Punto Nascita e dell’emergenza già presenti nell’ospedale San Timoteo collegate anche all’ospedale Cardarelli di Campobasso e impegna il presidente della Giunta regionale a trasmettere al Ministero della Salute la presente mozione al fine di evitare che la valutazione sulle caratteristiche del nascente ospedale di Vasto si sovrappongano al già esistente San Timoteo di Termoli creando inutili doppioni”.

L’allarme nasce dalla conferenza stampa del collega di partito di Iorio, il presidente della Regione Abruzzo Marsilio, che la scorsa settimana ha approvato in Giunta la proposta di legge sulla reingegnerizzazione della rete ospedaliera abruzzese, con l’obiettivo di migliorare e potenziare la funzionalità del sistema. Il tutto con una sorta di smantellamento della sanità pubblica, con particolare riferimeno al San Timoteo di Termoli, previsto dal POS 2019-2021 firmato dal commissario della sanità Molise, Donato Toma. Mentre in Abruzzo si tengono conferenze stampa per annunciare la probabile apertura di un nuovo ospedale a Vasto che sia interregionale, e che quindi prevede con suo bacino di utenza il popolo del Basso Molise, in Molise si tace quasi accettando passivamente questo degrado.

Un discorso che interessa poco ai cittadini, salvo trovarsi poi ad affrontare direttamente situazione di disagio per ricoveri, spostamenti, cure dei propri cari. Lo scorso 22 febbraio 2022 i tecnici del miistero a cui è stato sottoposto il disegno di legge del governo Marsilio hanno elencato alcune osservazioni al documento di programmazione, sia per quanto riguarda i disallineamenti rilevati rispetto ad alcune discipline (che andranno riparametrati per ricondurli agli standard previsti dalle disposizioni nazionali), sia sulle caratteristiche dei Dea con funzioni di secondo livello.

Motivo per cui Iorio chiede al Consiglio della Regione Molise porre in essere un atto scritto da inviare a Roma per ribadire che il Molise ha i suoi ospedali e non ha alcuna intenzione di cedere alcunché all’Abruzzo che potrà certamente costruire tutti gli ospedali che vuole ma paramentrando i posti letto sui cittadini abruzzesi e non anche sui molisani.

“Il diritto alla salute non può vedere un presidente arrendevole” dichiara Greco che si ricollega all’intervento di Facciolla di “cui condivido tutto” afferma il penta stellato.

“Sembra la celebrazione di un rosario” esordisce Toma che sostiene “io non ho mai praticato la fiera delle ipocrisie politiche e non voglio praticarla oggi” dice il presidente commissario della sanità che si sente messo accusa per la firma apposta sul POS che ha cancellato di fatto alcuni settori del San Timoteo. Non accetta l’intervento di Facciola che a recriminato il POS firmato da Toma. “Io sono arrivato in Regione nel 2018 con gli ospedali che erano chiusi” urla Toma accusando il Pd della chiusura.

La mozione viene votata all’unanimità per rafforzare la posizione politica e tecnica del Molise sui Ministeri.

Articolo precedenteIL DRAMMA DI UN GRUPPO DI LAVORATORI PRECARI DELLA SCUOLA. A RISCHIO DECINE DI POSTI DI LAVORO DEL PERSONALE ATA
Articolo successivo“ Aiutiamo Carlo ! “ su fb e “I Venafrani su Venafro” sposano la causa del 91enne docente lecchese rilanciata da “Le Iene” di Mediaset