La determinazione dell’opposizione regionale ha fermato una proposta di legge grave dal punto di vista democratico ed inaccettabile sul piano sociale. Il Consiglio Regionale recuperi le proprie funzioni e si adoperi con concretezza a preparare la seduta monotematica in programma per il 15 maggio sulle crisi aziendali e sull’emergenza lavoro.

La determinazione dell’opposizione regionale ha fermato una proposta di legge grave dal punto di vista democratico ed inaccettabile sul piano sociale. Il Consiglio Regionale recuperi le proprie funzioni e si adoperi con concretezza a preparare la seduta monotematica in programma per il 15 maggio sulle crisi aziendali e sull’emergenza lavoro.
Dagli impegni assunti dalla Giunta, dovrà essere predisposta e consegnata una relazione informativa complessiva sulle disponibilità finanziare in materia di politiche attive del lavoro, proroga delle indennità di cassa integrazione e di mobilità in deroga, incentivi alla creazione di nuova occupazione, pagamenti dei crediti maturati dalle imprese verso la pubblica amministrazione, sostegni alla fasce deboli e misure in itinere per tutelare il reddito dei disoccupati di lunga durata, degli ultracinquantacinquenni a cui è scaduta mobilità ed i tempi di attuazione del reddito minimo di cittadinanza.
Sulla base delle poste di bilancio e degli impegni finanziari che possono essere assunti, il Consiglio Regionale, potrà affrontare una problematica delicata con scelte operative che diano risposte ai precari  della scuola, alle imprese che hanno lavorato alla risoluzione dell’emergenza neve, alle cooperative socio-assistenziali non pagate per  i loro servizi a domicilio da mesi e alle altre innumerevoli vertenze aperte.
Nel 2011, 9662 lavoratori hanno usufruito anche per pochi mesi degli ammortizzatori sociali e almeno altri 5 mila non vi sono rientrati per assenza di requisiti. Accanto a queste figure ci sono i nuclei familiari in cui nessun componente è percettore di un reddito,  i disoccupati storici, coloro che hanno rinunciato a un impiego e le migliaia di stagionali, precari e dipendenti di aziende in crisi costretti a lottare per il lavoro ed il salario in condizioni di forte disagio.
La Regione Molise ha l’obbligo di istruire la trattazione della materia con dotazioni di bilancio, procedure normative, un assessore al lavoro, con una task-force istituzionale che intervenga sulle principali emergenze e sbloccando le vertenze sulle crisi aziendali con tavoli negoziali che coinvolgano i sindacati e le imprese.

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