Nota stampa congiunta delle segreterie regionali di FILT CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI, FAISA CISAL e UGL TRASPORTI AUTOFERRO rispetto alle criticità connesse all’avvio della cosiddetta FASE 2 nel settore del trasporto pubblico in Molise. Anche i DPCM del Governo sull’Emergenza Covid-19, diventano “carta straccia” di fronte allo strapotere delle 29 aziende di trasporto pubblico locale. I sindacati sono pronti a fare barricate.

La cosiddetta FASE 2 del trasporto pubblico in Molise e che aprirà ufficialmente i battenti il lunedì 4 maggio, si preannuncia carico di tensioni. Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM 26 aprile 2020), oltre ad aver pienamente condiviso i Protocolli sottoscritti con le parti sociali sulle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID-19, ha altresì previsto per il trasporto pubblico, misure stringenti e specifiche con tanto di “linee guida”.

In queste linee guida sono state previste:

• Misure di carattere generale (valevoli per tutti i settori dei trasporti)
• Raccomandazioni per gli utenti
• Discipline specifiche per le aziende di ogni singolo settore dei trasporti

Per il trasporto pubblico locale stradale, sono state previste le seguenti misure specifiche:

1. Igienizzazione e disinfezione almeno una volta al giorno dei mezzi pubblici
2. Sanificazione periodica e frequente dei mezzi pubblici e delle infrastrutture
3. Installazione di dispenser contenenti soluzioni disinfettanti ad uso dei passeggeri
4. Utilizzo delle mascherine da parte degli utenti
5. Salita e discesa dei passeggeri secondo flussi separati
6. Numero massimo di passeggeri in modo da consentire la distanza di un metro
7. Non effettuazione delle fermate in caso di superamento dei limiti di passeggeri
8. Applicazione di marker per i sedili non utilizzabili
9. Sospensione dell’attività di bigliettazione a bordo da parte degli autisti del servizio urbano ed extraurbano
10. Aumento della frequenza dei mezzi nelle ore di alto flusso di passeggeri

A fronte di queste chiare misure disciplinate da una Legge dello Stato, i due consorzi CSMM e COTRAM che in Molise rappresentano le storiche 29 aziende di trasporto pubblico locale, hanno trasmesso all’ex Assessore ai trasporti Vincenzo Niro e al Direttore del IV Dipartimento del Servizio Mobilità della Regione Molise Arch. Manuele Brasiello, le misure adottate dal settore ai fini della prevenzione contro la potenziale diffusione del contagio da Covid-19.

Un documento che oltre a contenere dubbie affermazioni e verità sulle misure sin qui adottate, prevede condizioni e provvedimenti che NON ASSICURANO gli adeguati livelli di protezione e sicurezza previsti non solo dai DPCM vigenti e dai protocolli condivisi a livello ministeriale, ma anche rispetto alle stesse indicazioni fornite dal Ministero della Salute (29 aprile 2020), dall’Istituto Superiore di Sanità e dall’Inail.

PULIZIA E SANIFICAZIONE DEI MEZZI – Le aziende sostengono di effettuare giornalmente igienizzazione e disinfezione dei mezzi mentre per le operazioni di sanificazione è addirittura prevista un intervento ogni 15 giorni! Detto che sulle operazioni giornaliere di igienizzazione e disinfezione nutriamo fortissimi dubbi anche in relazione all’esiguo personale a disposizione delle aziende per l’effettuazione di tali operazioni, risulta ancora più sconcertante la periodicità quindicinale con la quale i due Consorzi hanno inteso garantire alla Regione Molise, le auspicate operazioni di sanificazione dei mezzi. In altre imprese di trasporto, a cominciare dalla stessa Busitalia che per intenderci garantisce sempre in Molise i collegamenti sostituitivi al trasporto ferroviario, prevede interventi di sanificazione quotidiana di tutte le superfici esposte dei bus e dei locali al pubblico (VEDI LINK).

INSTALLAZIONE DI DISPENSER (SOLUZIONI DISINFETTANTI AD USO DEI PASSEGGERI) – Ad oggi queste misure corrispondono a semplici annunci non riscontrabili nei fatti e soprattutto in tutte le aziende a partire da quelle più grandi.

OBBLIGO DEL DISTANZIAMENTO SOCIALE – Il distanziamento sociale di almeno un metro tra i passeggeri trasportati indicato dal DPCM, prevede come conseguenza diretta l’individuazione del numero massimo dei viaggiatori incarrozzabili a bordo di ciascun mezzo. La disposizione a scacchiera prevista dalle aziende molisane non assicura, a nostro avviso, il previsto distanziamento di sicurezza di 1 metro e, non è un caso che il numero max dei passeggeri trasportabili dalle aziende di trasporto molisane risulti di gran lunga superiore (fino a 10 passeggeri in più) rispetto ad altre realtà aziendali. Eclatante, in tal senso, risulta il caso degli operai pendolari molisani che si recano con i mezzi pubblici a lavorare presso le grandi industrie e per il quale emergono profonde difformità anche a parità di tipologia di autobus. Tuttavia pur nutrendo dubbi sulla correttezza del distanziamento interpersonale prevista fra gli utenti, inviteremo ugualmente il personale ad attenersi alle disposizioni aziendali per quanto concerne il carico massimo di viaggiatori e nel caso l’autobus raggiungesse la capienza massima, consiglieremo di evitare le fermate successive, tranne ci fossero dei passeggeri in discesa, preavvisando l’azienda anche telefonicamente.

SOSPENSIONE DELL’ATTIVITÀ DI BIGLIETTAZIONE A BORDO DA PARTE DEGLI AUTISTI – Ma è soprattutto su questa chiara disposizione governativa (che non ammette eccezioni ed interpretazioni di sorta) che le aziende molisane, agendo da veri “padroni delle ferriere”, hanno dimostrato tutta la loro arroganza, in spregio alle Istituzioni e alle norme dello Stato. Atteso che dalla Regione Molise si attendono linee guida conformi ai DPCM e a quanto hanno già determinato con apposite Ordinanze le altre Regioni italiane, è inaccettabile che le imprese molisane, colpevolmente in ritardo rispetto all’introduzione di sistemi innovativi per la vendita dei titoli di viaggio, abbiano già dichiarato, anche attraverso disposizioni di servizio impartite al personale che continueranno unilateralmente a garantire mediante gli autisti, la vendita a bordo dei titoli di viaggio. Un’attività espressamente vietata dal Governo e che oltretutto inficerebbe il divieto da parte dell’utenza (previsto anch’esso nel DPCM) di avvicinarsi o di chiedere informazioni al conducente.

Nel rammentare altresì che oltre a queste violazioni, le aziende sono inoltre inadempienti rispetto alla costituzione dei Comitati di Sicurezza Aziendale previsto dal “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” e rispetto alla consegna al proprio personale dei cosiddetti Kit (Dispositivi di protezione individuale) e dei tavoli di monitoraggio sull’applicazione degli ammortizzatori sociali, è del tutto evidente che questo strapotere delle aziende comporterà un’adeguata risposta delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori i quali peraltro da alcune di queste imprese attendono finanche il pagamento di numerose mensilità arretrate, disagi che si sommano ai ritardi dell’Inps per la Cassa integrazione.

GLI AUTOFERROTRANVIERI MOLISANI SI RIBELLANO AI “PADRONI DELLE FERRIERE” E PREANNUNCIANO IL RICORSO A TUTTE LE ISTITUZIONI PER DENUNCIARE COMPORTAMENTI AZIENDALI CHE CONTRAVVENGANO ALLE LEGGI DELLO STATO. PER TALE MOTIVO I LAVORATORI NON GARANTIRANNO LA VENDITA A BORDO DEI TITOLI DI VIAGGIO E LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI SI IMPEGANO A DIFENDERE I LAVORATORI IN TUTTE LE SEDI.

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