Dal “Molise di tutti” di fratturiana memoria a Donato Toma il passo è breve. Basta un battito di ciglia. In fondo il governo regionale attuale, nato sulla scia della delusione di Frattura e dei fratturiani che hanno guidato la Regione Molise dal 2013 al 2018, continua la sua opera di rafforzamento degli stessi fratturiani nel Sistema Regione: dal consiglio alla Giunta passando in ogni angolo amministrativo e politico. Dal mantenimento di Mariolga Mogavero anche oltre il periodo stabilito dalla legge alla nomina di Manuel Brasiello. Dagli assessori Niro e Cotugno (già presidenti del Consiglio in seno alla maggioranza di Frattura) alla chiusura degli ospedali pubblici iniziata con il POS di Frattura. Insomma la maggioranza del governo Toma non perde tempo e procede come un caterpillar.

Così arriva la nuova nomina in Consiglio regionale che questa mattina si è riunito per designare la nuova consigliera di parità regionale.

La maggioranza di Donato Toma ha infatti eletto a l’avvocato di Campobasso Maria Calabrese, candidata nel 2018 nella lista di Frattura “Il Molise di tutti” al seguito del Partito Democratico guidato da Carlo Veneziale e quindi contro lo schieramento che l’ha eletta in mattinata. Maria Calabrese è anche imparentata con l’assessore Pallante. Infatti è la sorella del marito della cugina dell’assessore regionale ai trasporti.

Dodici i voti ottenuti dalla fratturiana/tomiana Calabrese. Si è fermata a nove invece la candidata di PD/5stelle che, nel gioco delle parti, avevano puntato su Giuseppina Cennamo voluta anche dai rappresentanti del Pd in seno al consiglio Micaela Fanelli capogruppo e Vittorino Facciolla segretario regionale dem, anch’essi propaggini di quel centrosinistra fratturiano che ha posto le basi per la distruzione in atto continuata dal governo Toma.

I partiti di centrodestra, Forza Italia-Lega-Fratelli d’Italia restano alla finestra a guardare. In rigoroso silenzio. Invece insorgono Greco e Micaela Fanelli che indicono un conferenza stampa per le 17 di oggi 18 gennaio 2022. Al centro dell’attenzione sarà l’ingerenza della coalizione di Toma nella seconda parte della elezione della consigliera di parità scegliendo, come supplente della fratturiana Calabrese candidata proprio con Fanelli e Facciolla nel 2018, Maria Teresa D’amico. Dipendente della Provincia di Campobasso dove si occupava degli eventi al teatro Savoia, la D’amico passò in comando alla Regione Molise all’assessorato al Lavoro guidata dall’assessore pro tempore Angelina Fusco Perrella. Nel 2014 si candidò al Comune di Campobasso nella coalizione civica al seguito del candidato sindaco, il giornalista Giuseppe Saluppo.

Ma cosa succede nella commissione di parità?

Secondo indiscrezioni confermate da più parti la Commissione vorrebbe procedere alla sostituzione della presidente Maria Grazia La Selva  fortemente voluta dall’assessore Quintino Pallante. Alla base del malcontento dei componenti della commissione ci sarebbe il probabile conflitto di interessi che la stessa La Selva avrebbe anche in qualità sempre di presidente dell’associazione Onlus Liberaluna. C’era attesa, dunque, per la nomina della nuova consigliera di parità che dovrà decidere se spalleggiare o far cadere l’attuale presidente La Selva. La scelta della maggioranza di Toma è ricaduta, guarda caso, sulla fratturiana Calabrese che è, sempre guarda caso, avvocato della associazione Onlus Liberaluna guidata dalla presidente della commissione di parità.

Dunque Frattura gestisce ancora le redini della Regione Molise attraverso i suoi bracci operativi della maggioranza di Toma che stavolta vede andare sottobraccio, in tema di probabili conflitti di interesse, l’assessore Quintino Pallante e l’ex governatore Frattura.

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