Il self publishing è un fenomeno in emersione nel panorama editoriale nostrano, ma in effetti esisteva da anni con modalità di pagamento per l’autore ben diverse e con possibilità decisamente minori di poter dire la propria sia nella distribuzione che nella promozione. Far emergere “questo nero” dal mondo editoriale italiano non è qualcosa che ha fatto piacere alle case editrici che, in un modo o nell’altro, ne hanno tratto vantaggio per decenni e non ammettono di aver vivacchiato invece di investire e aggiornare le proprie dinamiche di produzione e scelta. Un piccolo esempio di come si stanno muovendo in altri parti del mondo le istituzioni dedite alla diffusione della lettura rispetto al fenomeno del self publishing ci viene dalle Douglas County Libraries in Colorado.

“Le Douglas County Libraries si sono rivolte agli editori indipendenti chiedendo di poter acquistare ebook scontati senza restrizioni, di poterne gestire la circolazione autonomamente con una propria piattaforma (con un occhio speciale alla serendipidity della navigazione e alla facilità di accesso ai contenuti grazie all’integrazione) e garantendo la protezione della proprietà intellettuale nelle modalità indicate dagli editori, hanno inoltre rivolto l’attenzione al self-publishing acquistando ben 10000 titoli selezionati fra quelli pubblicati da Smashwords.”

La cosa che trovo interessante è proprio il lavoro di selezione, quasi di scouting che in questo caso le DCL fanno sui titoli self publisher negli USA; oltre alla prospettiva di diffusione si intravede una linea operativa per organizzare un mercato attraverso quei canali di contatto che oggi le grandi case editrici e le case di distribuzione non garantiscono, danneggiando non solo gli autori ma anche lettori e mercato. Da notare che questa iniziativa in terra d’America parte in un momento particolarmente fertile per la diffusione della lettura digitale in quelle zone.

Carmine Aceto

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