Quali interessi si nascondono dietro la notizia della vulnerabilità sismica della scuola di Via D’Amato?

Costruire democrazia non ci sta. Non ammette che non vi sia trasparenza, coinvolgimento dei cittadini e delle istituzioni in questioni che in realtà toccano loro da vicino. Si parla di edilizia scolastica e la notizia che riportano i consiglieri comunali del movimento del bucaneve, che hanno convocato questa mattina gli organi di informazione, è allarmante:

“Dalla pubblicazione del Piano triennale delle opere pubbliche – affermano Durante e Coralbo – si evince che l’amministrazione comunale intende costruire un nuovo Polo scolastico in Via Sant’Antonio dei Lazzari, accanto al plesso G.A.Colozza, procedendo alla dismissione della scuola di Via D’Amato. Il motivo? A quanto pare la scuola di Via D’Amato presenta un forte grado di vulnerabilità sismica. Non vogliamo incutere timore alle famiglie che ogni giorno portano in quell’istituto i propri bambini così come in chi vi presta servizio, ma se ciò fosse vero allora il Sindaco di Campobasso deve spiegare a noi e ai campobassani come mai questa notizia salta fuori solo oggi, perché sull’istituto in questione non è stato prodotto lo stesso intervento fatto su altre scuole, quali sono le intenzioni dell’amministrazione nei confronti di una eventuale chiusura della scuola; quali sono le intenzioni reali sulla tenuta complessiva  del nostro patrimonio di edilizia pubblica; se ci sono e quali sono gli interessi generali/pubblici nella  costruzione di nuovi edifici a detrimento di quello che è il patrimonio esistente che va recuperato, consolidato e rimesso a sistema”.

I consiglieri comunali di Costruire democrazia, a sostegno della notizia dell’eventuale costruzione di un Polo scolastico a scapito delle scuole di quartiere mostrano le carte:

“Sul Piano triennale delle Opere pubbliche che è arrivato in Commissione, ci siamo ritrovati un finanziamento di 3 milioni di euro che arriva dalla Regione Molise per la costruzione del Polo scolastico da realizzare in località Sant’Antonio dei Lazzari che va a sostituire la scuola elementare di Via d’Amato , chiudendola di fatto. Da dove arrivano questi 3 mln di euro? Con Delibera di Giunta Regionale n.792 del 31 agosto 2011 viene approvato lo schema di Accordo di Programma sulle “scuole sicure”che legittima la realizzazione di un Polo scolastico dopo “contatti intercorsi per le vie brevi con il Sindaco di Campobasso” per andare incontro a dei pericoli di vulnerabilità sismica che la scuola di Via d’Amato presenta. Naturalmente, tale finanziamento non è totalizzante per la realizzazione dell’intero Polo scolastico ed il Comune può parteciparvi attraverso fondi propri quali perequazione urbanistica, permutazione immobiliare, valorizzazione del patrimonio esistente e concessioni di patrimonio comunale. A questo punto quel che noi chiediamo al Sindaco è sicuramente una maggiore trasparenza per capire quali sono i beni che potrebbero essere alienati oltre all’ interessamento dell’intero consiglio comunale sulla questione.

La DGR n.792/2011 rimarca percorsi avviati alla fine del 2010 quando è stato firmato il primo Accordo di Programma (DGR n.915/2010) tra il Comune di Campobasso e la Regione Molise per un complessivo di spesa di 20 milioni di euro da destinare ad interventi di recupero dei plessi scolastici della città capoluogo.

La nostra volontà quindi è  quella di:

–          sapere qual è il reale pericolo che pende su ogni edificio scolastico – considerando che ci ritroviamo con deliberazioni che autorizzano il recupero funzionale dello studio della vulnerabilità sismica su alcune scuole (Via Crispi/Montini), ci ritroviamo con istituti chiusi su cui non viene investito nemmeno un euro,  ed infine ci ritroviamo con degli impianti che d’improvviso diventato pericolosi e quindi vulnerabili di fronte ad eventi sismici;

–          stilare graduatoria che indichi in maniera esatta il grado di vulnerabilità sismica di ogni struttura scolastica e da questa partire per redigere un piano di interventi da effettuare su ogni plesso senza sventolare ad intermittenza un pericolo crolli che può, a volte, legittimare operazioni sulle quali sarebbe necessario l’intervento e l’espressione di tutto il consiglio comunale.

Questo ci sembra un modo per aggirare l’ostacolo e per arrivare all’obiettivo di realizzare un Polo scolastico perdendo di vista  la funzionalità – oltre che la centralità – delle scuole di quartiere sulle quali più volte abbiamo espresso la nostra visione e per le quali abbiamo condotto battaglie in loro difesa, non da ultima la raccolta firme per scongiurarne la chiusura.

Annunciamo quindi la presentazione di una interrogazione che verrà discussa nel prossimo Consiglio comunale e su cui vogliamo una risposta secca dal Sindaco: la scuola di Via D’Amato è sicura? Se si, non è necessario il Polo scolastico e quindi il semplice adeguamento sismico della struttura. Al contrario, la scuola deve essere chiusa immediatamente trasferendo gli alunni, i docenti ed il personale in altra struttura e stilare un programma di interevento per arrivare al recupero dell’edificio”.

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