88 POSTI NON ASSEGNATI, URGONO PROVVEDIMENTI IMMEDIATI SU SCUOLA E PRECARIATO

Si sono concluse ieri le operazioni di immissione in ruolo del personale docente in Molise. Le attività si sono svolte con celerità e trasparenza, grazie all’ottimo lavoro organizzato dagli Ambiti Territoriali di Campobasso ed Isernia, nonostante le difficoltà dovute ad un organico sottodimensionato rispetto alle tante esigenze degli Uffici.

La FLC CGIL Molise, come ogni anno, è stata presente al fianco dei lavoratori durante le convocazioni, contribuendo a garantire il regolare svolgimento delle operazioni.

Sono 110 i docenti che nella nostra regione hanno raggiunto finalmente l’agognato incarico a tempo indeterminato: 70 nella provincia di Campobasso e 40 in quella di Isernia.

Questo il quadro riassuntivo delle immissioni in ruolo disposte (tra parentesi i posti disponibili)

 

Come risulta evidente dalla tabella, il numero delle nomine in ruolo effettuate è di gran lunga inferiore al contingente attribuito da MIUR: circa 90 posti disponibili per le scuole secondarie di I e II grado non sono stati attribuiti per assenza di graduatorie.

Le materie maggiormente penalizzate sono quelle scientifiche, basti pensare che in provincia di Campobasso nessuna assunzione è avvenuta per le classi di concorso A026 e A027 (Matematica e Matematica e fisica alle superiori), nonostante la disponibilità di 15 posti per le immissioni in ruolo. Stessa situazione per quanto riguarda Scienze e tecnologie Informatiche (nessuna immissione a fronte di 11 posti disponibili) e per le materie di Laboratorio delle scuole superiori (23 posti risultano ad oggi vacanti).

Una vera e propria beffa per i tanti precari che da anni lavorano nelle scuole: bisogna ricordare infatti che non mancano gli aspiranti, solo che si tratta di precari che non possono essere nominati a tempo indeterminato perché tardano ad essere effettuati i concorsi. Ricordiamo che il 6 Agosto il Consiglio dei Ministri ha approvato uno schema di Decreto Legge, salvo intese, su cui la FLC CGIL aveva espresso, insieme alle altre organizzazioni sindacali un primo giudizio nel complesso positivo sulle misure individuate relativamente al reclutamento e al precariato.

Ora la crisi di governo rischia di travolgere il lavoro faticosamente costruito sul fronte del precariato scuola con le intese del 24 aprile e dell’11 giugno. Sarebbe un errore bloccare il provvedimento, non solo per gli oltre 60 mila insegnanti coinvolti in tutta Italia, ma per la scuola che continua a pagare le conseguenze dell’eccessivo numero di cattedre scoperte frutto di un sistema di reclutamento ingiusto e farraginoso, che costringe da decenni i lavoratori della scuola a lavorare senza certezze, a cambiare decine di sedi, in dispregio alla propria professionalità ed alla continuità didattica.

Fatte le nomine, il pensiero ora è per i tanti docenti molisani che in seguito all’assurdo piano di reclutamento della legge 107 hanno conseguito negli anni scorsi il ruolo altrove, ed ora sperano di avvicinarsi a casa: sono circa 200 gli insegnanti che hanno presentato domanda di assegnazione provvisoria interprovinciale. Lo ripetiamo da tempo: è necessario risolvere in maniera definitiva questo problema con soluzioni adeguate, in primis stabilizzando gli organici, in modo da venir meno la farsa della distinzione tra organico di diritto e di fatto.

E’ tempo di dare risposte a questi lavoratori, che da anni contribuiscono a garantire il funzionamento delle nostre scuole.

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