Non è passata inosservata la notizia della richiesta di accesso agli atti avanzata dall’avvocato Vincenzo Iacovino e volta ad accertare gli effettivi titoli per Maria Virginia Scafarto a ricoprire il ruolo di direttore sanitario Asrem (https://futuromolise.com/la-scafarto-non-ha-i-requisiti-spunta-un-accesso-agli-atti-per-fare-chiarezza-asrem-e-regione-nel-caos/).

In particolare si vuole accertare se la dottoressa Scafarto abbia mai vinto un pubblico concorso da primario o da Unità Operativa Complessa e abbia svolto, prima di venire in Molise, e a seguito di regolare concorso, ruoli apicali per almeno 5 anni.

Eppure la verifica dei requisiti ha seguito due step:

1. davanti ad una commissione giudicatrice nominata su proposta del presidente della Giunta regionale Donato Toma e approvata dagli assessori (delibera numero 16 del 22 gennaio 2020) e composta da tre componenti: Ruggiero Dipace e Guido Maria Grasso (professori ordinari all’Università degli studi del Molise) e il dirigente della Regione Molise, direttore al personale e direttore del Terzo Dipartimento Claudio Iocca. Le funzioni di segreteria erano svolte dalla funzionaria regionale Nina Antonietta D’Elia.

2. Il controllo dopo la nomina ufficiale del direttore sanitario da parte del dg Asrem Oreste Florenzano.

In entrambi i casi nessuno si è preoccupato di verificare se i candidati che avevano risposto al bando per l’idoneità a direttore sanitario Asrem avesse i titoli per ricoprire tale incarico.

La Commissione giudicatrice si è limitata a formulare i giudizio di idoneità “sulla base della documentazione prodotta” come si evince dal verbale numero 4 allegato alla determina del direttore del servizio risorse umane Claudio Iocca e controfirmata dal direttore del dipartimento Terzo della Regione Molise, sempre Claudio Iocca.

Stesso dicasi per il dg Florenzano che nell’atto di nomina (deliberazione numero 123 del 10 aprile 2020) “verificato che la dottoressa dirigente medico in possesso dei requisiti previsti, risulta nell’elenco degli idonei”. Si è basato sull’elenco degli idonei formato dalla Commissione e approvato con delibera di Giunta regionale e sugli atti prodotti dalla stessa Scafarto?

Insomma, nessuno di loro ha seguito il disposto della delibera inziale dove la Giunta regionale chiedeva alla Commissione di compiere “l’istruttoria, nel corso della quale verifica la sussistenza dei requisiti previsti dalla normativa vigente, entro novanta giorni dall’avvenuta ricezione delle domande”.

Ci si chiede: se davvero la dottoressa Scafarto non dovesse avere i titoli per ricoprire il ruolo di direttore sanitario, come fa a prendere decisioni sull’organizzazione sanitaria che in questo periodo sta portando l’Asrem agli onori della cronaca per i continui disservizi dovuti alla promiscuità del centro Covid all’ospedale Cardarelli di Campobasso e che vede i molisani vivere in una regione che non ha un ospedale per la rete dell’emergenza?

Perché il presidente Donato Toma non accerta di chi sono le dovute responsabilità per tale nomina, qualora non ci fossero i requisiti, e non prende provvedimenti?

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