di Giovanni Minicozzi

Sono trascorsi circa due mesi da quando il commissario Toma e il direttore generale dell’Asrem Oreste Florenzano annunciavano in pompa magna la soluzione della vertenza con i volontari del 118. In realtà nessun accordo è stato raggiunto fino ad oggi e i volontari del 118, che di fatto sostituiscono quasi totalmente il servizio di emergenza nelle sedici postazioni dislocate sul territorio molisano, minacciano di incrociare le braccia dal prossimo primo dicembre.

La vicenda è nota:
Il l commissario Toma e il dg Florenzano hanno proposto un taglio netto al rimborso spese dei volontari riducendolo da 54 euro per 12 ore di lavoro a 31 euro per l’intero turno giornaliero. “La legge sul terzo settore non ci consente di mantenere in vita le vecchie tariffe” avevano dichiarato in coro i due responsabili della sanità molisana.

Da sottolineare che la legge sul volontariato è datata e che i volontari del 118 svolgono un compito sostitutivo del carente personale sanitario di ruolo. Naturalmente i volontari hanno rispedito ai mittenti la proposta che prevedeva tra l’altro la certificazione con scontrini fiscali per poter usufruire dei rimborsi. Dunque in piena quarta ondata e in mancanza di un accordo tra le parti si rischia il blocco del servizio di emergenza che si aggiungerebbe alle tante carenze del servizio sanitario regionale.

Intanto continuano le difficoltà nei pronto soccorso di Campobasso e di Isernia. Ieri al Cardarelli una lunga fila di ambulanze con pazienti a bordo per ore in attesa di essere assistiti. Affollamento dei presidi di emergenza e mancanza di posti letto costringono i malati a lunghe attese nel reparto (se va bene) o, peggio, a stazionare nelle ambulanze.
Non va meglio al pronto soccorso del Veneziale dove i medici non riescono a fronteggiare neanche le emergenze più gravi ma secondo il mega direttore si tratterebbe di normale affluenza. Nel frattempo Florenzano continua a nominare avvocati per difendersi al Tar e al Consiglio di stato rispetto a una serie di ricorsi presentati da associazioni e aziende, ricorsi scaturiti da una pessima gestione e da delibere verosimilmente sbagliate o annullate in corso d’opera.

Ma questa è un’altra storia che vi racconterò nei prossimi giorni.

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