Dai partiti politici a Donato Toma. Ne ha per tutti l’ex presidente di Regione Michele Iorio. Il tema scottante  è sempre la sanità. L’argomento stavolta è l’apertura di un ospedale, nuovo, a Vasto con le stesse caratteristiche di quello già esistente a Termoli che “distruggerebbe definitivamente gli ospedali pubblici regionali”. Non solo il San Timoteo. Perché “l’aumento della mobilità passiva che inevitabilmente ci sarebbe, comporterebbe un aumento dei costi tale che il Molise non potrebbe permettersi neppure l’ospedale pubblico a Isernia e a Campobasso” spiega Michele Iorio.

Eh si. Perché intanto l’assenso del ministero a far costruire una nuova struttura in Abruzzo che è un doppione dell’ospedale di Termoli, quell’assenso non è formale. Non esistono atti pubblici firmati. Ma si sospetta che sia verbale. Un consenso dato dal governo Frattura e mai smentito ufficialmente da Donato Toma. Sarebbe dunque interessante vedere non solo cosa ne pensa Vittorino Facciolla, all’epoca del peccato originale vice presidente della Giunta regionale e oggi segretario regionale del Pd nonché consigliere regionale, ma anche cosa ne pensano, anzi, soprattutto cosa ne pensano i partiti di maggioranza “Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega” sostiene Michele Iorio in una conferenza stampa dove le parole non lasciano spazio all’immaginazione. “Ci provo a portare il dibattito in aula con la presentazione della mozione – afferma l’ex governatore che però poi ammette – ma mi rendo conto che la situazione è piuttosto preoccupante perchè di solito questo governo non dà seguito alle mozioni. O meglio, fa di peggio, perché le approva fingendo di condividerle ma poi le disattende. Per cui sono arrivato anche alla conclusione che bisognerà spostare il dibattito ad un livello più alto” quindi rivolgersi direttamente a Roma? E su questo aspetto Toma non pare essere affidabile visto che nelle interviste non accetta né critiche né consigli. Bisogna dunque che intervengano i partiti. Da questa storia però una cosa si capisce bene: che il piano fosse già scritto. Motivo per cui ci siamo ritrovati negli anni passati “i dinieghi del tavolo tecnico romano sulla sanità molisana, la contrarietà a che il Molise avesse un centro Covid a Larino che fosse interregionale, e l’ostracismo sempre del tavolo tecnico nei confronti di  Neuromed e Cattolica”.

E poi la responsabilità della stampa che si limita a divulgare le affermazioni sconclusionate del presidente Toma quando dice che non essendoci un sub commissario lui non può firmare atti per la sanità molisana. “Ma stiamo scherzando? – chiede ai giornalisti presenti lo stesso Iorio – non esiste nel diritto amministrativo un vuoto di potere”. Insomma, ad oggi ci ritroviamo praticamente una Regione Molise commissariata a livello programmatico dalla Regione Abruzzo dove si gioisce per un finanziamento “alla ipotetica 4 corsie – formula che non esiste nella tipologia delle strade specifica Iorio – e gioiamo per un finanziamento che praticamente equivale ai fondi necessari, forse, per un casello autostradale”.

“Se Toma porta avanti a Roma la battaglia per evitare la chiusura degli ospedali pubblici regionali e se porta avanti la battagli a farsi dare i fondi necessari per la costruzione dell’Autostrada, sono pronto a dargli tutti i voti che vuole. Cioè solo il mio” chiosa Iorio lanciando un’apertura a Toma solo se questo smette di considerare la politica come se fosse “ cosa sua”. E conclude “se non ci sarà una risposta seria della politica regionale e dell’aula consiliare io mi muoverò su un piano esterno, sulle piazze del Molise per fare di tutto perché questa iniziativa venga assolutamente risolta a favore del Molise e diventi non una partita in perdita ma in crescita”.

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