Nella conferenza stampa tenuta ieri a Campobasso, Angelo Giustini (Commissario alla Sanità) e Ida Grossi (sub Commissario alla Sanità), non hanno annunciato buone notizie per i molisani, anzi, si figurano all’orizzonte nuovi sacrifici per quadrare i conti.

A quanto sembra, la strada per il Molise, è come il ‘Mortirolo’, tutta in salita e piena di curve. La previsione è quella di aliquote fiscali al massimo, conferma del blocco delle assunzioni ed interventi incisivi per la riorganizzazione della rete ospedaliera, di quella della emergenze e patologie tempo – dipendenti.

Giustini e Grossi sono cauti sulle azioni da intraprendere, ma di sicuro per il nostro comparto sanitario non tira una buona aria. Giustini ha dichiarato: “dal 2007 ad oggi sono passati dodici anni – dice Giustini – si sono fatte cose buone e meno buone. Adesso bisogna usare la massima concentrazione ma non si può risolvere in poco tempo l’accumulo di dodici anni”.

Poi aggiunge: “Al 31 dicembre 2018 è scaduto il Piano Operativo Straordinario per il rientro dal deficit sanitario. Adesso non ci saranno più risorse straordinarie. Se i conti non quadrano, il piano operativo ordinario 2019/2021 vedrà ancora il blocco delle assunzioni e il massimo delle aliquote fiscali”.

Il sub commissario Grossi conferma le parole di Giustini e aggiunge: “l’attenzione principale dovrà essere data ai servizi per i cittadini. E’ questa la nostra priorità. C’è molto da lavorare, sulla rete ospedaliera, su quella delle emergenze e delle patologie tempo-dipendenti e sul piano della medicina sul territorio. Noi cercheremo di rispondere con nuovo piano operativo 2019/2021”.

Tralasciando la polemica sulla richiesta della segreteria personale, sull’auto di servizio e sull’addetto stampa, con ulteriori costi che graverebbero sulle spalle dei molisani, c’è preoccupazione per le sorti dei nosocomi della nostra regione. Una cosa è certa, i molisani sono chiamati per l’ennesima volta a pagare per errori commessi da altri.

In un settore dove c’è già carenza di personale, il blocco delle assunzioni rappresenterebbe un colpo mortale. Alzare le aliquote fiscali al massimo, in un periodo di grande difficoltà come questo, significa che tante famiglie molisane rischierebbero il tracollo.

La Sanità molisana è già al collasso, il settore pubblico è stato smantellato per favorire il privato con le conseguenze che tutti conosciamo. Da oggi si apre una nuova fase dagli esiti imprevedibili. Non resta che attendere le prime mosse dei ‘salvatori’ della sanità regionale per vedere che linea verrà seguita.

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