di Giovanni Minicozzi

Il Molise si colloca in coda alla graduatoria nazionale per i Livelli essenziali di assistenza (LEA).

Una posizione che racconta da sola lo stato in cui versa la sanità molisana. Liste di attesa lunghissime non solo per le analisi  di laboratorio ma anche per gli interventi chirurgici rinviati nel corso della pandemia. Contestualmente non si hanno notizie di una programmazione efficace e in grado di invertire la rotta. Anzi la situazione peggiora di giorno in giorno con gli ospedali pubblici in grosse difficoltà come segnalato dai primari del S.Timoteo di Termoli, dai medici del Cardarelli di Campobasso e del Veneziale di Isernia con il servizio di emergenza urgenza in costante apnea.

Mancano medici, infermieri e operatori socio sanitari; fino ad ora sono stati diffusi a piene mani solo annunci da parte dei vertici dell’azienda sanitaria regionale ma dei concorsi non c’è traccia. Da anni mancano i primari e quasi la totalità delle unità operative complesse è stata affidata ai cosiddetti facenti funzioni con scarse possibilità di attrarre mobilità attiva, anzi è cresciuta a dismisura la mobilità passiva.

Il concorso per selezionare i primari, bandito circa due anni addietro, è stato boicottato, di fatto, da Oreste Florenzano e dalla Regione. Gli stessi oggi propongono la cancellazione di quel bando per pubblicarne uno nuovo di zecca. Dunque non solo non si fanno concorsi ma addirittura si cancellano quelli in itinere. Si continua a perdere tempo prezioso forse nella speranza di arrivare a ridosso delle elezioni regionali per becero clientelismo politico.

Stranamente anche la commissaria ad acta Flori Degrassi si è allineata a questa decisione, voluta da Toma e Florenzano, sottovalutando i rischi evidenti di ricorsi giudiziari già annunciati dai candidati al concorso cancellato. Sono trascorsi circa tre mesi dalla nomina di Flori Degrassi ma la nuova commissaria, fino ad ora, non ha dimostrato particolare dedizione per il rilancio del sistema sanitario regionale.

Infatti resta trincerata nel suo silenzio e nulla dice sulla drammatica situazione del Cardarelli, del S.Timoteo e del Veneziale, nulla dice sulla carenza di personale, nulla dice sullo smaltimento delle liste di attesa, nulla dice sulla mancanza di un Covid Hospital, nulla dice sulla mancata realizzazione al Cardarelli  della Torre della vergogna,  nulla dice sulla mancanza di posti letto in terapia intensiva dell’unico Hub regionale che dovrebbe salvare la vita a persone affette da  patologie tempo-dipendenti,  nulla dice sui soldi pagati dai molisani per addizionali Irap e Irpef e non versati dalla Regione sui conti della sanità.

Troppi silenzi mentre i molisani rischiano la vita non più per il Covid ma per patologie ordinarie non curate a causa di un sistema sanitario avvitato su se stesso.

 

 

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